Tornano a colpire con veemenza e totale efficacia i Disturbed di un David Draiman sempre più epico e trascinante. La sua voce rappresenta ormai uno standard nell’universo nu metal e i suoi urletti accompagnano crescendo mozzafiato e acuti impressionanti che non risultano quasi mai fini a se stessi ma parte di una produzione studiata alla perfezione per lasciarci tutti storditi. La band dell’Illinois, ridimensionata dopo l’incostante ‘Believe’ non certo all’altezza del debutto, cancella gli errori del secondo lavoro concentrandosi non solo sui ritornelli e le parti melodiche ma su un impatto e un dinamismo generale che regalano la compattezza che mancava al precedente album. L’inizio e’ di quelli devastanti con la title track e ‘Just Stop’ che spazzano via qualsiasi dubbio sulla direzione sonora di un disco che sa rallentare e premere l’acceleratore nei momenti giusti e punta quasi tutte le sue carte sulla potenza di un suono ancora una volta terremotante. ‘Stricken’ e ‘Guarded’ sono due singoli che non aggiungono niente di nuovo rispetto a quelli dei tempi che furono ma che esplodono in tutta loro deflagrante forza d’urto. Ottima la prova del chitarrista Dan Donegan autore di alcuni assoli davvero notevoli che indicano anche il desiderio della band di superare certi condizionamenti che il loro genere impone. Assolutamente stupende ‘Son Of A Plunder’, la ricercata ‘Overburdend’ e ‘Forgiven’ che chiude tre quarti d’album ineccepibili e coinvolgenti. Nel finale la tensione cala leggermente. Delle ultime quattro canzoni due sono inutili, una terribile e una sola (‘Pain Redefined’) in linea con un disco che comunque riporta i Disturbed nel limbo delle band che contano. Fantastico l’artwork di Todd McFarlane autore di ‘Spawn’ e già all’opera su ‘Follow The Leader’ dei Korn. In alto quei pugni..