Ancora una volta il catalogo che negli ultimi mesi è stato arricchito dalle uscite di Joy e Ruby The Hatchet ci regala un album straordinario, capace di evocare emozioni ataviche ed allo stesso tempo trasmetterci la fiducia necessaria per affrontare il presente a testa alta. In 'Scaffolds Of The Sky' – presentato con un digipack argentato che ne evidenzia il valore - non troverete elementi moderni perché i Mirror Queen amano la NWOBHM e l'heavy prog rock a stelle e strisce. Su questo non ci sono dubbi. I riff di Kenny Kreisor – spettacolare quello portante di 'At The Borderline On The Edge..' - si ispirano a quanto la scena stoner è riuscita a proporre negli ultimi cinque lustri ma, oltre ad una passione viscerale per la psichedelia, in queste sette canzoni troverete riferimenti cospicui a UFO, Scorpions, Iron Maiden e Blue Öyster Cult. L'impressione però è quella che in studio di registrazione ci fossero i Clutch e non una band dal gusto retrogrado attaccata con un morso tenace al passato. Quindi non solo nostalgia e fuzz guitar ma anche tanta attitudine e la voglia di spaccare il culo. Rispetto a 'From Earth Below' i progressi maggiori sono riscontrabili nelle parti vocali ipnotiche del leader e nelle rifiniture da solista di Phil Ortanez. La sezione ritmica appare un muro invalicabile e passaggi del calibro di 'Quarantined' e 'Wings Wetted Down' sapranno mandarvi fuori di testa.