Le due release topiche dell’etichetta di Lee Dorrian per l’autunno che viene sono il nuovo album degli Horisont e l’atteso successore di ‘Mind Control’ che segna la definitiva consacrazione degli Uncle Acid & The Deadbeats in un panorama revivalistico che sta assumendo connotazioni sempre più precise. Dopo avere strappato, proprio ai Cathedral, lo scettro del doom inglese ed avere introdotto elementi pop anni settanta con l’album precedente, la band si è mossa in una direzione più oscura con somme referenze proto metal e psichedeliche. Anche le citazioni cinematografiche sono numerose e mentre in passato erano state chiamate in causa la Hammer e le prime leggendarie pellicole horror così come la California di Charles Manson, descritta di recente da ‘Aquarius’, stavolta Kevin Starss ha voluto rendere omaggio ai film gialli italiani ed a quelli che lui stesso ha definito i “vecchi libretti pulp venduti a pochi centesimi nelle edicole fuori dalle stazioni”. Evidentemente prima o dopo tutte le formazioni di un certo tipo devono rifarsi ai Goblin ed alla straordinaria epoca del prog di casa nostra sebbene poi venga calato un sipario di oscurità e decadenza. Le trame strumentali sono dominate da chitarre e organo con improvvise derive beatlesiane, stacchi alla Blue Cheer e riferimenti nemmeno troppo impliciti a Blue Öyster Cult, Black Sabbath e Alice Cooper. Ad esaltare i riff ci ha pensato Liam Watson ed il concept scorre con una fluidità sbalorditiva a riprova che questa musica non è necessariamente destinata agli adoratori di un culto. Pensate al primo album dei Ghost ed a quello che sono diventati con ‘Infestissumam’ e ‘Meliora’ e tirate le vostre conclusioni.