La band di Nantes, ispirata dalla pellicola degli anni trenta di Jacques Audiard, torna nei negozi con un altro album drammatico, ricco di pathos e misantropia che rappresenta al meglio lo stato di freschezza dello scenario transalpino. Rispetto al debutto i connotati sludge sono in maggiore rilievo così come la batteria di R.R., anche nei Die Die Die e nei Tromatized Youth come altri due membri, che rende estremamente più live e concreta la proposta. L'opener strumentale 'L'Exil' è il segnale che i Regarde Les Hommes Tomber non si pongono alcun limite in fase compositiva, 'A Sheep Among The Wolves' prepara l'ascoltatore alla ribellione dei propri sensi e 'Embrace The Flames' è quanto di più violento e catartico dovrete subire in questo inverno che si annuncia lungo e freddo. Il cantato di Tomas, pure nei War Inside, è straziante, disperato e solenne. Richiama alla mente Attila Csihar dei Mayhem e rende ancora più spettrali i cambi di ritmo che caratterizzano le tracce. Stupende anche 'They Came...' e 'The Incandescent March' ma 'Exile' saprà prendervi nella sua totalità protraendosi per poco più di quaranta minuti di intensità fuori dal comune. Chi aveva amato il debutto non potrà che inchinarsi al cospetto di tanta superiorità. Chi ancora non conosceva questa gemma appartenente al catalogo della Les Acteurs de l'Ombre Productions dovrà rimediare al più presto.