Sono rimasto un po' deluso da questo terzo full lenght. Capisco i finlandesi e mi rendo conto che abbiano tentato di distinguersi nella famelica ondata di revival thrash con qualcosa di differente ma i risultati non sono quelli sperati o per lo meno non lo sono per tutta la durata dell'album. Dopo 'Fast Loud Death' e 'Terror Hungry' ci aspettavamo un po' tutti altri pezzi old school caratterizzati da un'attitudine scanzonata e tanto divertimento. Invece i Lost Society hanno voluto dimostrare di essere maturati optando per un suono granitico, compatto e oscuro. 'I Am The Antidote' è per esempio un'evoluzione del loro stile precedente con qualche trucco preso in prestito dai Pantera di 'Far Beyond Driven' che non guasta affatto. Fin qui tutto bene. Peccato però che l'avere privilegiato tempi più dilatati a tratti faccia precipitare il livello di attenzione. Alle influenze di Slayer e Exodus si è aggiunta anche quella dei Children Of Bodom che in patria nutrono di stima incondizionata. Samy Elbanna si è rivolto a Nino Laurenne per compiere un salto di qualità dal punto di vista vocale e 'Hollow Eyes' riporta alla mente le atmosfere di '..And Justice For All' dei Metallica. 'Only (My) Death Is Certain' è in pratica tre pezzi in uno per otto minuti complessivi che alla lunga palesano qualche ingenuità e anche le meno elaborate 'Riot' e 'Rage Me Up' non entusiasmano troppo. Mi piacerebbe infine sapere quali alcolici vengono distribuiti a Jyväskylä perchè un anthem come 'P.S.T. 88' non può che essere nato al termine di una lunga serata di eccessi.