E' davvero interessante analizzare la discografia. Si può capire molto di una personalità complessa come quella di Tommy Victor, rendersi conto di quanto certi dischi abbiano influenzato lo stile di band più note o addirittura l'esplosione di alcuni generi e, non ultimo, apprezzare certe mosse in apparenza non convincenti valutando a posteriori quello a cui hanno portato. 'X – No Absolutes' conferma lo stato di grazia dei Prong di oggi, non più quelli di 'Cleansing' o 'Rude Awakening', che dopo il riscontro ottenuto con 'Carved In Stone' e 'Ruining Lives', sono riusciti a rendere vincente anche un semplice ep di cover. Probabilmente l'avere riscoperto certe radici o comunque essersi misurato con icone del passato ha spinto il leader a rendere più varia e articolata la proposta senza mai fare calare il livello di attenzione. Accanto a pezzi di una violenza incredibile come 'Sense Of Ease' troviamo infatti passaggi più commerciali quali 'Do Nothing' o ' With Dignity'. 'Cut And Dry' e 'Ultimate Authority' sono destinate a diventare dei classici dal vivo in poco tempo mentre 'Soul Sickness' e 'Ice Runs Through My Veins' riportano in voga quella vena industriale che tanto aveva fatto discutere negli anni novanta. La sezione ritmica, formata dal bassista Jason Christopher e dal batterista Art Cruz, si distingue per attitudine ma d'altra parte non avrebbe potuto essere diversamente con un personaggio come Tommy Victor, cresciuto al CBGB's non certo a Beverly Hills, a tirare le redini del carro.