Ho un disperato bisogno di vedere dal vivo gli spagnoli. Ho bisogno di vederli perchè devo valutare empiricamente se il delirio sonoro di 'Krighsu' è reale o costruito in studio. Nel primo caso ci troveremmo al cospetto di un masterpiece di brutal death con derive tecniche da fare impallidire i giganti del genere. La band è attiva dalla fine degli anni novanta e, dopo due demo che si trovano facilmente in rete, ha pubblicato un full lenght di debutto, 'Planisphærium', che ha chiarito fin da subito obiettivi sonori e lirici. Dal punto di vista dei testi i Wormed si rifanno infatti a sci-fi, astronomia e evoluzione umana. Erano serviti dieci anni per ritrovarli nei negozi con 'Exodromos' e adesso, in tempi decisamente più rapidi, si sono rifatti sotto con queste dieci tracce terremotanti e stracolme di spunti tecnici. Phlegeton è un ossesso dietro al microfono ma niente in confronto alla sezione ritmica formata da Guillemoth e G-Calero che martellano l'ascoltatore con fiondate elettriche in serie in memoria di Death e Necrophagist. Il guitar work di Migueloud emerge soprattutto nei passaggi più schizofrenici come 'Neomorph Mankind' e 'Molecular Winds'. La complessità non spaventa i Wormed, 'Agliptian Codex Cyborgization', che talvolta si affidano pure ad orchestrazioni, 'Life Omega Point', per esaltare il contesto atmosferico. Qualcuno finirà per paragonarli a Origin, Cryptopsy e Ulcerate ma 'Krighsu', pur non offrendo una varietà stilistisca esagerata, può vantare una personalità distintiva innegabile. L'apice viene raggiunto con 'The Singularitarianism' anche se titoli come 'A-Life Omega Point' e '57889330816.1' farebbero morire di invidia i Fear Factory impegnati a preparare adeguatamente l'anniversario di 'Obsolete'.