-Core
The Violent Sleep Of Reason
Meshuggah
Nuclear Blast - Warner Music Group
Pubblicato il 30/09/2016 da Lorenzo Becciani
Songs
01. Clockworks
02. Born In Dissonance
03. MonstroCity
04. By The Ton
05. Violent Sleep Of Reason
06. Ivory Tower
07. Stifled
08. Nostrum
09. Our Rage Won’t Die
10. Into Decay
Songs
01. Clockworks
02. Born In Dissonance
03. MonstroCity
04. By The Ton
05. Violent Sleep Of Reason
06. Ivory Tower
07. Stifled
08. Nostrum
09. Our Rage Won’t Die
10. Into Decay

Ogni recensione di un album, per quanto particolareggiata e puntuale, dovrebbe essere impostata a metà tra l'aspetto tecnico e quello emotivo perché entrambi ricoprono un ruolo determinante nella capacità dei nostri sensi uditivi e visivi di apprezzare o meno una certa tipologia di musica. Senza entrare nel filosofico, peraltro tematica che i Meshuggah amano anche se stavolta dichiarano apertamente di essersi ispirati ai messaggi subliminali dell'opera di Goya, ci sono delle release che non possono essere descritte come se si parlasse di un vestito nella vetrina di un negozio o un libro di cui si conosce il tema trattato e magari il susseguirsi della narrazione. In questo caso siamo al cospetto di un mostro dalle mille forme, di un soggetto che pur manifestando una concretezza spaventosa sa essere sfuggente e inclassificabile. È anche vero che non stiamo parlando di una formazione agli esordi ma al contrario di un colosso, scusate il gioco di parole, che ha marchiato a fuoco col proprio songwriting almeno due generazioni di comunità metal. Forse tre se consideriamo che tuttora gli svedesi vengono considerati padrini del djent. Seguendo questa idea 'The Violent Sleep Of Reason' è in assoluto l'album più cupo e tecnico della loro discografia. Per certi versi assistiamo ad un ritorno alle origini perché alcune atmosfere ricordano quelle claustrofobiche di 'Destroy Erase Improve' e 'Nothing'. D'altro canto il profilo moderno di 'obZen' e dell'album precedente è sempre presente, anzi è stato ulteriormente sviluppato. L'impatto con 'Clockworks', 'Born In Dissonance' e 'MonstroCity' è di quelli che non si scordano. Alzate il volume e preparatevi ad essere sbattuti al muro da una violenza impressionante. Basta sottomettersi a 'Nostrum' per sentirsi piccoli, indifesi e pronti a qualunque efferatezza. Il mixaggio è sensazionale, il corpo strumentale gigantesco ed all'interno riconoscerete ciascun strumento quasi fosse il principale con Tomas Haake a livelli trascendentali. Una volta arrivati alle soglie di 'By The Ton' si comincia a percepire un quadro apocalittico sullo sfondo, le liriche si rivelano tra le più oscure mai composte ed al cospetto della title track o di 'Ivory Tower' lo spazio per la speranza è veramente ridotto al minimo. Jens Kidman sbraita nel microfono, il groove è quello a cui i Meshuggah ci hanno abituato nell'ultimo decennio ed il guitar work di Mårten Hagström e Fredrick Thordendal pronto ad essere analizzato dagli esperti quasi fosse un simulacro. Alla fine di 'Into Decay' sarete esasusti come se reduci da una maratona o da un combattimento all'ultimo sangue. Vi servirà del tempo per riprendervi ma non vi sentirete più gli stessi.

 

Meshuggah
From Svezia

Discography
Contradictions Collapse (1991)
Destroy Erase Improve (1995)
Chaosphere (1998)
Nothing (2002)
Catch Thirtythree (2005)
obZen (2008)
Koloss (2012)
The Violent Sleep of Reason (2016)
Immutable (2022)