Il miglior album metalcore dell'anno probabilmente sarà questo settimo full lenght di una band che una volta sperimentato una prova in studio con Ross Robinson, collaborato con Deftones e Helmet e tentato di scalare le classifiche è tornata con umiltà alla Solid State e ha saputo riproporsi ancora più aggressiva di prima. Batterie dispari, linee di basso gigantesche, la voce stridula di Cory Brandan Putnam e chitarre che sembrano provenire dalla sala prove degli Slayer dei primi anni novanta se non da quella dei Lamb Of God di dieci anni dopo. Al fianco dell'energico frontman il membro più vecchio adesso è l'ex The Handshake Murders Jeff Hickey, in line-up da un lustro, mentre come seconda ascia è stato ingaggiato Phillip Farris e la sezione ritmica è rappresentata da John Finnegan e Clayton "Goose" Holyoak. Tutti musicisti che assicurano un eccellente profilo tecnico e disponibilità totale per suonare dal vivo praticamente ovunque. La presenza di Sean Ingram dei Coalesce impreziosisce 'Forever Hurtling Towards Andromeda' che si trova in mezzo a due autentiche gemme come ' Everyone Talking Over Everyone Else' e '1.000.000 Watts'. 'Death Is A Living Partner' cita invece i Converge ed il resto è pura manna dal cielo per chi ama sudare sotto palco.