Di una noia abissale il ritorno dei norvegesi che ormai non sono più una band a tutti gli effetti e vedono Morten Veland sfiancarsi alla ricerca di cantanti con cui cercare un minimo di stabilità. Ciò non è avvenuto nemmeno con la bella e dotata Ailyn Giménez García che se n'è andata lamentando i soliti problemi personali. Un vuoto ormai incolmabile, al quale non potrà porre rimedio il mezzo-soprano transalpino Emmanuelle Zoldan convocata all'ultimo istante per portare a termine le registrazioni e cercare di recuperare un'apparenza di credibilità. Uno dei pregi migliori di 'Dim Days Of Dolor' è l'artwork di Gyula Havancsák, le prime tre-quattro tracce sembrano outtakes di 'The Seventh Life Path' e solo nella seconda parte troviamo un paio di episodi che segnano una certa evoluzione del suono e degli arrangiamenti ('Elusive Sun' e 'Aeon's Embrace' proposta anche in versione francese). Sinceramente di release di questo tipo ne abbiamo abbastanza e anche le etichette di riferimento dovrebbero essere più esigenti e selettive o il mercato, già oberato di uscite inutili, non potrà che collassare.