Un disco brutto e’ un disco brutto. Inutile girarci troppo intorno. Non e’ una questione di genere anche perche’ i Coheed And Cambria un po’ per la voce di Claudio Sanchez, un po’ per la loro eccentricita’ hanno sempre saputo distinguersi abbastanza dalla scena emo. ‘Good Apollo I’m Burning Star IV Volume One’ prosegue il viaggio mistico intrapreso con il debutto ‘The Second Stage Turbine Blade’ tra horror, fantascienza e deliri programmati. Fin troppo. Pur non essendo mai impazzito per il gruppo, in precedenza i Coheed And Cambria sapevano stupire. Adesso sono solo una triste accozzaglia di suoni sbarbati da chissà quale disco degli anni settanta con tanti dubbi e incoerenze. Bello l’inizio strumentale di ‘The Keeping Blade’ che sfuma in ‘Always & Never’ e ‘Welcome Home’ che a differenza degli altri pezzi si muove in una struttura definita e funzionale alla voce di Sanchez sfiorando l’epic metal. Il resto delude e non poco. ‘The Crossing Frame’ e ‘The Suffering’ rimangono imballate in arrangiamenti cervellotici fini a se stessi e inutili quando la canzone non ha respiro e ‘Wake Up’ sembra forzatamente incanalata nella strada mielosa e disincantata intrapresa ultimamente dai Taking Back Sunday. Le conclusive quattro parti ‘The Willing Well’ dimostrano ancora una volta l’ecletticità di una band che non ha saputo però chiudere il cerchio diventando noiosa e inconcludente.