Nel catalogo di un’etichetta discografica solitamente improntata su sonorità moderne come la Despotz Records, in cui però troviamo anche i viking metaller Grimner, trovano adesso posto anche questi ragazzi originari di Gävle che mischiano il doom (‘Pyre’) ed il folk metal (‘The Great Mortality’) con strumentazione tradizionale del periodo buio. Le vibrazioni medievali che si percepiscono durante lo sciorinamento della scaletta vengono accompagnate da una produzione estremamente moderna e da arrangiamenti ben costruiti nonostante la giovane età della band. L’iniziale ‘The Garden Of Earthly Delights’ e ‘Flagellant’s Song’, non a caso presenti nel primo demo, risalente a due anni orsono, sono le tracce più significative della prima parte di album che è molto importante perché serve ad acclimatare l’ascoltatore e convincerlo a proseguire nell’ascolto. Nella seconda troviamo composizioni più elaborate e coraggiose che potrebbero aprire ad una futura evoluzione sonora. ‘The End Is Night’ non salverà il metal ma di sicuro una suite come ‘Here Be Monsters’ lascia intendere potenzialità tecniche notevoli, Erik Larsson e Mikael Lindström danno l’impressione di essere già musicisti scafati, ed il tour che seguirà la pubblicazione di questo debutto ci dirà se gli Apocalypse Orchestra saranno in grado di ravvivare una scena che dopo un paio di colpi importanti è parsa in serie difficoltà.