-Core
High Fighter
Germania
Pubblicato il 23/02/2015 da Lorenzo Becciani

Com'è la scena di Amburgo? Come si sta da quelle parti?
Piuttosto bene devo dire, la scena musicale è viva, varia e folle. Se non sei mai stato ad Amburgo vale la pena visitare St. Pauli e spassarsela.

Com'è nato questo nuovo progetto?
Gli High Fighter si sono formati nell'estate scorsa. Io ed il chitarrista Shi suonavamo insieme negli A Million Miles che si sono sciolti nell'aprile del 2013. All'inizio del 2014 avevamo deciso di formare una nuova band e poi si è aggiunto Ingwer Boysen che suonava nel gruppo stoner Buffalo Hump. Erano senza cantante ma avevano una sezione ritmica formidabile e quindi abbiamo pensato di invitare anche Thomas Wildelau e Constantin Wüst. La fusione è stata perfetta anche perché siamo cinque persone che amano stare insieme e suonare heavy!

Quando vi siete resi conto di avere tutte queste cose in comune?
Suonavamo in altre band prima e non c'è stato niente di pianificato. Il fatto che ci conosciamo da tanto tempo ha sicuramente influito sulla naturalezza con cui sono nati i primi pezzi. Siamo sulla stessa linea per quello che concerne la musica, il lavoro e lo stare assieme. Siamo ispirati a creare qualcosa di speciale ma credo che ogni band possieda il proprio spirito.

Dove avete registrato l'ep?
'The Goat Ritual' è stato registrato nella nostra sala prove ad Amburgo. Live ed in un solo weekend. Nessun studio professionale, niente editing o produzioni pulite. Solamente purezza, cattiveria, potenza. In questo modo abbiamo cercato di ottenere il suono più onesto possibile e mostrare la nostra attitudine dal vivo. Il suono di 'The Goat Ritual' è esattamente quello che siamo, sia quando proviamo sia quando siamo sul palco.

Non sei soltanto bella ma sei anche un'eccellente performer e cantante..
Ti ringrazio anche se non mi considero bella e non credo sia importante quando si tratta di musica. L'arte dovrebbe essere bella di per sé e non essere legata al corpo oppure all'immagine. Cerco di essere il più possibile onesta con me stessa, come persona e come cantate. Lavoro per essere a mio agio con il range vocale che possiedo. Questo è l'aspetto più importante per quanto mi riguarda.

Trovi che i metallari guardino un po' troppo al corpo prima di rendersi conto che hai talento?
Non credo ma se fossi così non mi importerebbe. Tristemente nella comunità metal ci sarà sempre qualcuno che non ritiene le donne adatte a stare su un palco ma la speranza è che al giorno d'oggi non ci siano più problemi di questo tipo. Non dovrebbero esserci questioni di genere quando si parla di musica e dal mio punto di vista non andrebbe nemmeno sottolineato quando una ragazza fa parte di una band. Sono felice che la scena sludge, stoner e doom se ne frega abbastanza. Conta la musica, il rock duro e le canzoni heavy. Non il sesso.

C'è un territorio musicale che non hai ancora esplorato con la tua voce ma che ti piacerebbe fare?
In passato potevo cantare note più alte ma ho perso l'abitudine negli anni. Ero in una band heavy metal fin da quando avevo quindici anni e tutta questa esperienza mi ha permesso di ritagliarmi spazio e trovare il range con cui mi esprimo al meglio. Questo è come sono. Non amo troppo il genere symphonic o operistico e ho sempre preferito cantare profonda e aggressiva sulla falsa riga di icone come Phil Anselmo e Kirk Windstein. In passato non ero capace di gridare come adesso e ho lavorato duramente per arrivarci. Mi piacerebbe cantare come Bruce Dickinson o Ronnie James Dio ma non farebbe per me e comunque credo sia più importante essere onesta con me stessa. Di conseguenza non mi vedo su altri territori musicali al momento. Sto bene dove sono.

Dove trovi tutta questa violenza dentro? Vita privata, lavoro, relazioni...
Il passato. Brutti momenti della mia vita. Relazioni e demoni che abbiamo un po' tutti...

Come hai percepito la transizione dagli A Million Miles agli High Fighter? Cosa è successo dopo 'What's Left Behind'?
'What's Left Behind' è uscito dopo cinque anni di tour incessanti ed esattamente dopo dieci giorni dalla sua release ci siamo sciolti. E' stato un distacco doloroso per tutti i membri coinvolti. Ci siamo divertiti insieme ma non riuscivamo più a capire il motivo per cui avevamo intrapreso certe direzioni. I rapporti cambiano negli anni. Come tutti i matrimoni capita di essere troppo ciechi per rendersi conto che qualcosa non va e quando accade è troppo tardi. Dopo lo split ho passato il mio anno più buio. C'è voluto del tempo perchè tornassi sui miei passi e adesso sono felice che sia accaduto perchè altrimenti non sarebbero mai nati gli High Fighter.

Avete appena diffuso il video di '2Steps Blueskill'. Dove lo avete girato? Com'è stata l'esperienza?
Nella stessa sala prove dove abbiamo registrato l'ep. A girarlo è stato il bassista Constantin che ha studiato cinema e si è fatto aiutare dal nostro amico Vincent Sommer. L'esperienza è stata fantastica ed abbiamo riso tantissimo quel giorno. E' stata una produzione totalmente do it yourself ed una giornata davvero creativa. Le reazioni sono state soprendente soprattutto grazie alla premiere su Metal Hammer ed il montaggio è crudo e autentico come il suono dell'ep.

Prova adesso a recensire 'Breaking Goat Mountains' e 'Black Waters' per i nostri lettori..
'Breaking Goat Mountains' è un pezzo rock con heavy riff ispirati al desert sound e caratterizzati da ottime parti blues. E' stato il secondo pezzo scritto da quando gli High Fighter sono nati. 'Black Waters' segue direttamente 'Breaking Goat Mountains' nell'ep e non c'è una rottura precisa tra le due canzoni. Posso dirti che 'Black Waters' è senza dubbio il nostro pezzo più crudo e oscuro. Le liriche sono heavy e dark. Il mix tra grida e voci pulite è quasi schizofrenico. Mi piacciono gli opposti e come cambiamo atmosfera radicalmente da un momento all'altro. E' speciale dal vivo.

Chi si è occupato dell'artwork? Ha un significato particolare?
Il talentuoso Dominic Sohor (www.facebook.com/dominicsohordesign) e siamo orgogliosi di avere una copertina del genere. E' entrato alla perfezione nella nostra musica e nei testi, gli abbiamo concesso totale libertà e ha tirato fuori un capolavoro. L'artwork rappresenta interamente quello che volevamo esprimere con l'ep e visualizza il rituale oscuro ed il viaggio pesante che accompagna lo scorrere delle canzoni.

State lavorando al primo full lenght?
Abbiamo sicuramente materiale per pubblicare presto un full lenght e la band è piena di energia creativa al momento. Suoniamo anche un paio di pezzi nuovi dal vivo. Attualmente siamo felici che l'ep sia disponibile su Bandcamp e che il digipack si trovi sullo store online di Napalm Records, vogliamo concentrarci sul tour e magari tornare a registrare in autunno. Siamo una band do it yourself e credo che dovrebbero tutti seguire questa strada. Curiamo direttamente promozione, booking, merchandising, produzione artistica e video. Attualmente non c'è bisogno di avere per forza una label o comunque non a qualunque costo. Se troveremo il giusto partner e condivideremo tutto al cento per cento allora vedremo il da farsi. Vorremo rilasciare al più presto la nostra musica in vinile per esempio.

Quali sono i vostri piani dal vivo?
Suoneremo a diversi festival anche fuori dalla Germania. Ancora non c'è niente di fissato per l'Italia ma speriamo di venire presto a suonare dalle vostre parti.

Un sacco di persone dicono che lo stoner è morto. Cosa rispondete?
Non ho mai sentito niente di piu' stupido. Specialmente da quando lo stoner, che è sempre stato parecchio underground, è diventato più popolare. Inoltre non siamo una band puramente stoner ma più bluescore e sludge con canzoni dark e doom. Puoi chiamarlo come vuoi - stoner, desert rock , heavy rock o metal. Alla fine tanto moriremo tutti...

High Fighter
From Germania

Discography
The Goat Ritual - 2015
Scar & Crosses - 2016