-Core
Sjodogg
Norvegia
Pubblicato il 06/04/2016 da Lorenzo Becciani

Cosa significa il vostro nome?
Sjodogg è il nome di una malattia causata da un insetto parassita che colpisce le pecore. Il batterio si chiama Anaplasma Phagocytophilum.

Quali erano le vostre ambizioni quando avete iniziato?
Quando io e Kjetil abbiamo unito le forze tredici anni fa, lo scopo era quello di produrre musica dark e arcigna con grande enfasi sul groove e le atmosfere. Eravamo guidati dalla volontà di essere creativi musicalmente e produrre un album. Il nostro obiettivo non è mai stato quello di suonare dal vivo ma al contrario di limitare il progetto a due membri in maniera da mantenere il controllo e non avere problemi di ego. In passato io e Kjetil siamo stati insieme negli Enthral ed al tempo delle registrazioni di 'Subterranean Movement' ci siamo resi conto che era venuto il momento di cambiare. Adesso, tredici anni dopo, col terzo album appena pubblicato, i parametri non sono cambiati molto. Trattasi sempre di cameratismo e massacro creativo.

Puoi darci qualche ragguaglio sulla line-up?
Sì certo. Kjetil si occupa della batteria ed è responsabile delle parti vocali mentre io punisco gli strumenti a quattro e sei corde.

Come nascono le vostre canzoni?
Sui nostri primi due album ho strutturato quasi tutte le canzoni partendo dai riff di chitarra e poi le abbiamo completate in sala prove. In questo nuovo album, ' Som En Øks I Hodet', abbiamo arrangiato insieme, come una unità, valutando in continuazione le divergenze di opinione e facendoci arrabbiare a vicenda. Anche nel prossimo full lenght, che dovrebbe uscire il prossimo anno e intitolarsi 'Vanskapning', manterremo questa tipologia di lavoro più democratica.

Qual è il vostro background musicale? Le chitarre sembrano essere influenzate da qualche vecchia thrash band per esempio..
Grazie per averlo notato Lorenzo! Sì, musicalmente partiamo dall'origine del thrash metal. Ricordo quello che provai guardando il video di 'Wake Up Dead' dei Megadeth nel '87. Cambiò totalmente la mia prospettiva sulla musica. Subito dopo cominciai a desiderare di suonare la chitarra come Dave Mustaine! La mia prima esperienza è stata negli Anti-Chord con Einard Fredriksen e le nostre influenze principali erano Death e Sepultura. Da quella band sono nati i Funeral. Più tardi ho formato i The Flesh sempre con Einar, basso e voce, Anders Eek, anche lui nei Funeral alla batteria, e Morten Vaeng alla seconda chitarra. Eravamo una band death metal legata ad album come 'Left Hand Path' degli Entombed, 'Slaughter Of The Soul' degli At The Gates, 'Necromanticism', 'Todessensucht' e 'Legion' ma eravamo influenzati anche da My Dying Bride e Pantera. Nel '96 ho incontrato Kjetil per caso e sono stato invitato negli Enthral. Quindi, come puoi capire, non è un caso che tu abbia percepito influenze thrash.

Prova adesso ad illustrare la vostra discografia ai nostri lettori..
All'inizio abbiamo registrato tre demo che hanno catturato l'interesse della Osmose Productions. Il nostro debutto 'Landscapes Of Disease And Decadence' risale al 2008 e dopo due anni è uscito il più cupo 'Ode To Obscurantism'. Questi due album, insieme al demo del 2004, formano la “Swinburne Trilogy' con liriche ispirate a 'Poems And Ballads' del celebre poeta vittoriano Algernon Swinburne. Per vari motivi sono trascorsi cinque anni prima di potere pubblicare un nuovo album ovvero 'Som En Øks I Hodet', uscito per Red Stream Productions.

Vi piace essere etichettati come “progressive black metal”?
Capisco l'esigenza di collocare ogni band in un sottogenere ma non ci faccio troppo caso sinceramente. La musica dei Sjodogg è stata catalogata anche come “psychotic black metal”, “dark metal” e “experimental black metal”. In realtà mi piace più “extreme metal” perché al suo interno è possibile considerare uno svariato numero di influenze.

Il vostro è sicuramente uno stile legato alla tradizione norvegese ed in generale alla terra da cui provenite. Quanto è importante per voi trasmettere questo orgoglio di appartenenza?
I Sjodogg sono influenzati dalla musica della seconda metà degli anni ottanta e della prima metà degli anni novanta. Tra le nostre influenze ci sono senza dubbio band norvegesi come Equinox, Cadaver e Darkthrone. Non è un segreto che 'Nemesis Divina' e 'Battles In The North' ci abbiano ispirato ma non vogliamo copiare nessuno. L'ispirazione nasce anche da lavori in studio come 'Dreamweaver', 'Punishment For Decadence', 'Forest Of Equilibrium' e ' Symphonaire Infernus et Spera Empyrium'. In questo senso non è importante per noi “suonare” norvegesi. Le nostre atmosfere sono molto evocative ma non ci preoccupiamo dei bpm come buona parte della band technical o brutal death. Non ci importa nemmeno essere considerati “true” o “cult”. I nostri riff sono aggressivi, old school thrash, sguaiati e ricchi di groove. Niente melodie, niente coretti o synth pomposi. Solo metal per la massa underground.

Quando avete cominciato a comporre il materiale per 'Som En Øks I Hodet'?
C'è voluto qualche mese dopo l'uscita di 'Ode To Obscurantism' prima di potere lavorare al suo successore. Le prove sono iniziate a novembre-dicembre del 2010. Kjetil ha registrato le parti di batteria nel gennaio del 2013 ed il resto è stato completato nell'arco di diciotto mesi. Un lungo periodo di gestazione terminato nel febbraio dello scorso anno. Dopo poco siamo stati contattati dall'etichetta americana Red Stream Productions che ci ha chiesto di modificare qualcosa perché trovata 'Som En Øks I Hodet' troppo estremo. Abbiamo apportato qualche cambiamento alla produzione e questo ci ha portati a farlo uscire a dicembre. Probabilmente prima o poi pubblicheremo l'edizione originale in vinile.

Dove avete registrato? Chi ha prodotto l'album?
A Oslo e Tønsberg sotto la supervisione del nostro amico, ingegnere del suono e produttore Kristian Syvertsen. Volevamo registrare secondo le regole della vecchia scuola analogica e abbiamo utilizzato varia strumentazione vintage per assicurare le corrette fondamenta per ulteriori sperimentazioni sonore. Queste sessioni sono in parte un omaggio al thrash metal del '88. Abbiamo deliberatamente scelto due album usciti quell'anno da emulare in termini di produzione ovvero 'Dimension Hatross' dei Voivod e 'Punishment For Decadence' dei Coroner. Entrambe le registrazioni possiedono un suono bilanciato e dinamico, non troppo compresso e pulito, con rumori e dissonanze eccitanti. Sugli album della “Swinburne Trilogy' avevamo seguito un approccio del tutto diverso ispirandoci a 'Storm Of A Lights Bane' dei Dissection' con basso e batteria più grassi e triggerati sullo sfondo.

Da dove nasce questa fascinazione per 'Nosferatu'?
Il film muto del 1922 è uno dei miei horror preferiti di sempre. Siccome il materiale di 'Som En Øks I Hodet' è lentamente condensato ho pensato che come ambientazione e stile visivo potesse adattarsi bene. Pensa a quelle luci aberranti, a quell'effetto nebuloso ed alla grana delle immagini e comprenderai dove abbiamo preso l'ispirazione per la produzione. Per trasformare quelle scene in distorsione sonora abbiamo trascorso molte ore sperimentando e anche in seguito, durante la post produzione, con Kjetil Otterson, che si è occupato della masterizzazione.

Ci sono chances di ascoltare nuovo materiale di Enthral o The Flesh?
I The Flesh hanno da poco rilasciato l'opera completa su cd, intitolato 'Storming The Heavens' Gate' e pubblicato da Endless Desperation Prod. La band è durata per soli tre anni, dal '93 al '96 e dal momento in cui Einar se n'e' andato ha cessato di esistere per sempre. Per quello che so, Kjetil e Gunhild stanno progettando un nuovo album degli Enthral e sono anch'io curioso di sapere di più a riguardo.

Che ruolo svolge la religione nella vostra arte?
Nessun ruolo.

Ti piacciono Djevel e Solefald?
Non li conosco troppo bene se devo essere sincero.

Nero o grigio?
Mi piace il caffè nero.

(parole di Espen Slotsvik)

Sjodogg
From Norvegia

Discography
Landscapes Of Disease And Decadence (2008)
Ode To Obscurantism (2011)
Som En Øks I Hodet (2016)