-Core
Pascal Pinon
Islanda
Pubblicato il 25/08/2016 da Lorenzo Becciani

Quali erano le vostre ambizioni quando avete iniziato?
Essere delle rockstar.

Quando sono cambiate adesso che ‘Sundur’ è realtà?
Ah ah un sacco. Adesso si tratta di condividere i nostri pensieri più intimi e le idee musicali in forma di poesia e intrecciarsi di toni.

Anche i Samaris hanno un nuovo fantastico album nei negozi. Possiamo individuare un parallelo tra queste due release?
In un certo senso sì perché entrambi sono progetti collaborativi tra me e diverse persone con diverse enfasi. I Samario trattano il distante e l’esterno. I Pascal Pinon l’intimo e quanto abbiamo di più vicino.

Quali sono i tuoi ricordi musicali più piacevoli di quando eri bambina?
Immagino andare ad uno spettacolo di danza bulgara a Reykjavík quando avevo dodici anni. Mi sono ritrovata a ballare musica bizzarra in un grande cerchio.

Ci sono alcuni dischi che ti hanno influenzato in maniera particolare all’epoca?
Direi ‘Rumours’ dei Fleetwood Mac e le favole dei Fratelli Grimm in musicassetta.

Vi piace il termine folktronica? Come descrivereste il vostro sound a chi ancora non vi conosce?
Non saprei davvero. Forse minimal experimental fok.

Come nascono le vostre canzoni solitamente?
In questi tempi di caos scrivere è un modo per sbrogliare le situazioni.

C’è un messaggio particolare dietro alle vostre canzoni?
No, ma mi auguro possano aiutare qualcuno a riflettere sulle proprie emozioni e sui pensieri che passano nelle loro teste.

Come si sono svolte questa volta le sessioni di registrazioni? Avete notato delle differenze rispetto al passato?
Sì, l’album è stato realizzato in alcune offuscate sessioni sparpagliate in diversi mesi. La creazione di ‘Twosomeness’ era stata più rilassata ma c’era voluto anche meno tempo.

Cosa intendevate cambiare stavolta?
Meno materiale, più onestà.

Quali sono i passaggi chiave di ‘Sundur’ a tuo parere?
Il suono di apertura è un sample del mio cellulare. È un demo di quando ci siamo trovate a comporre insieme ad Amsterdam.

Il vostro è uno stile che riflette la tradizione islandese e ha un legame forte con la terra da cui provenite. In quale proporzione risultato finale è condizionato da quest’aspetto e quanto è importante per voi mostrare la vostra nazionalità?
Cerchiamo di non essere condizionate troppo. L’aspetto più importante è essere comunque noi stesse.

I vostri pezzi scavano nel profondo della malinconia e della musica atmosferica. Il vostro approccio è naturale oppure c’è qualcosa di razionale e pianificato?
Le canzoni nascono in periodi di malinconia, rappresentano un modo di affrontare certe situazioni e dare un senso ad esse. È senza dubbio un approccio naturale ed una conseguenza inevitabile del nostro modo di essere. Scrivere musica per noi è come raccogliere foglie in autunno mentre beviamo del tè.

Qual è stata la vostra esperienza live più memorabile fino adesso?
Direi in Giappone. Il pubblico era tranquillo e rispettoso. Ci siamo state qualche anno fa e speriamo di tornarci presto.

(parole di Jófríður Ákadóttir)

Pascal Pinon
From Islanda

Discography
Pascal Pinon (2010)
Twosomeness (2013)
Sundur (2016)