Prima di tutto vuoi raccontarci come è stato il processo di stesura dei pezzi?
É il nostro decimo album ma ti assicuro che non ce ne siamo accorti fino al momento di dovere cominciare a rilasciare le interviste. È un traguardo importante per il quale Michael, gli altri ragazzi e anche io abbiamo lavorato duramente. Il songwriting e la pre-produzione si sono svolti secondo le regole di sempre e Jens Bogren si è occupato del mixaggio. Semmai stavolta l’ingresso di Jeff Loomis ha dato un impulso alle sessioni di registrazione. Le due chitarre sono sempre state fondamentali nel suono degli Arch Enemy e avere un chitarrista del genere sul palco è un onore.
Si è occupato solo di alcuni assoli o ha scritto anche delle canzoni intere?
Il songwriting spetta principalmente a Michael ma lo stile di Loomis in certi momenti è evidente. È un chitarrista versatile che sia con i Nevermore che in versione solista ha mostrato tutto il proprio talento. Per certi versi ha un approccio molto anni ottanta e questo mancava nella band.
Adesso che ‘War Eternal’ è alle spalle il tuo ruolo negli Arch Enemy sembra fortificato..
Di sicuro sono più confidente con me stessa e nel rapporto con gli altri grandi musicisti che fanno parte della band. In realtà non stiamo insieme tutto l’anno. Io vivo ancora in Canada e proviamo con la band solo prima di registrare un album o che inizi il tour. Ma fin da subito Michael mi ha spiegato quale sarebbero dovuti essere i miei compiti e mi ha dato tutto lo spazio di cui avevo bisogno. È un onore per me portare alto lo stendardo degli Arch Enemy e il concerto del Wacken, appena celebrato in blu-ray, rappresenta in assoluto il momento più importante della mia carriera come cantante.
Riguardo al blu-ray del Wacken devo confessarti che mio figlio di un anno è impazzito davanti allo schermo quando ti ha visto scuotere i capelli blu..
Fantastico! Avresti dovuto scattargli una foto! È stato un concerto incredibile e riguardandolo mi sono accorta che quelli che inizialmente erano sguardi rivolti a Michael o Sharlee in cerca di approvazione si sono presto trasformati in sguardi di sorpresa. Siamo stati letteralmente travolti dall’entusiasmo della gente. Non mi sono mai sentita così potente.
Immagino che, essendo una donna, ti arrivino richiesta quanto meno bizzarre da parte dei fan…
Sì abbastanza, alcuni si tatuano il mio nome o il mio viso ed altri mi fanno strani regali. Ho ricevuto anche delle proposte di matrimonio. All’inizio pensavo fosse uno scherzo..
E riguardo alle altre metal band con voce femminile cosa pensi?
Che meritano il massimo supporto. Adoro Lacuna Coil e The Huntress e le supporto costantemente perché possono capire quello che provo. Devo molto a Angela Gossow, non solo perché è stata lei ad avere l’idea di chiamarmi come sostituta ma anche per il terreno che mi ha preparato e le barriere che ha abbattuto in questi anni. Il pubblico ha capito che abbiamo stili differenti e mi ha incoraggiato fin dai primi show. Un po' quello che è successo con Anette Olzon e Floor Jansen nei Nightwish.
Quali sono i pezzi di ‘Will To Power’ a cui sei più legata?
Amo molto ‘Reason To Believe’ perché è stato un modo per sperimentare con la voce pulita. ‘A Fight I Must Win’ è un pezzo sulla depressione che ho scritto con Michael. Ci sono tante persone fortunate che non si rendono conto di cosa viva una persona che soffre di depressione. Il testo parla propria di persistenza della sofferenza.
(parole di Alissa White-Gluz)