-Core
Deadthrone
UK
Pubblicato il 29/09/2019 da Lorenzo Becciani

Come si è formata la band? Quali erano i vostri obiettivi all’inizio?
La band è nata dalle ceneri di un’altra band di cui facevamo tutti parte. Io e Chris ci siamo incontrati all’università e abbiamo scoperto di avere la medesima passione per la musica. Abbiamo reclutato Sam e James in un periodo di cambi di line-up ed a quel punto abbiamo deciso di cambiare nome in Deadthrone. I nostri obiettivi sono gli stessi fin dal primo giorno ovvero scrivere e suonare musica che amiamo e fare più concerti possibili. Tutto il resto è pensato come bonus. Non avremmo mai pensato di essere messi sotto contratto, registrare un album o fare un tour europeo. Adesso che abbiamo firmato per Arising Empire ed il nostro debutto è nei negozi, stiamo cercando di proseguire per la nostra strada suonando un po' dovunque. Di sicuro abbiamo una piattaforma più grande su cui promuovere il nostro lavoro.

Di quali premonizioni parlate col titolo dell’album?
Avevamo già avuto l’idea dei tarocchi per descrivere ogni pezzo quindi, al momento di scegliere il titolo per l’album, abbiamo pensato che ‘Premonitions’ si addicesse al concept globale. Sono forti sensazioni che qualcosa sta per accadere.

Come siete entrati in contatto con Arising Empire?
‘Our Legacy’ stava andando bene online e ci hanno contattato, chiedendoci se pensavamo di pubblicare altre cose. In catalogo hanno band importanti come gli Alazka, di cui sono fan da tanti anni, ed un privilegio essere sotto questa etichetta.

Quando avete iniziato a comporre il materiale?
Alcune canzoni risalgono a quando è nata la band, altre sono del 2013, ma il primo demo è stato quello di ‘Feel’. É il pezzo che ha dato il via a tutto il processo e ci sono elementi al suo interno che puoi trovare in tutto il disco.

Chi ha prodotto e mixato il disco? Che suono volevate ottenere?
Ci siamo rivolti a Mike Bennett dei Foxhound Recording Studios per la registrazione ed il mixaggio. Avevamo già lavorato con lui per l’EP e c’è grande rispetto e mutua comprensione. Col mixaggio volevamo creare un evidente equilibrio tra tutte le parti. In circolazione trovi album che sono troppo sbilanciati su chitarra o batteria. Volevamo ottenere un suono dove tutto fosse facilmente ascoltabile.

Nella recensione ho sottolineato quanto sia interessante attualmente la scena metalcore e heavy metal inglese. Non solo ottime band metalcore come Architects, Bring Me The Horizon, While She Sleeps and Bury Tomorrow ma stanno facendo grandi cose anche gruppi heavy come Venom Prison e Employed To Serve. Come si collocano i Deadthrone in questo scenario?
Abbiamo da sempre una situazione in cui coesistono le band più heavy del pianeta con quelle più pop. Nel Regno Unito ci sono una moltitudine di sottogeneri metal e non abbiamo mai composto un pezzo pensando di essere heavy. Vogliamo semplicemente scrivere quello che ci piace e che vogliamo far ascoltare ai nostri fan. Gruppi come Bring Me The Horizon, Architects e While She Sleeps sono di grande ispirazione al pari di The Amity Affliction e Being As An Ocean.

Cosa volevate migliorare dopo 'To Hell And Back'?
Il nostro songwriting e la struttura dei pezzi, senza cadere in qualche trappola. Ci siamo sforzati molto che tutto fluisse nel modo giusto perché la transizione tra l’EP e l’album avesse un senso compiuto.

Chris Bissette ha svolto un grande lavoro con le parti vocali..
Le linee vocali non sono scritte dalla solita persona. Chris lavora generalmente alle liriche e poi collabora con James alle melodie del pezzo. Poi viene registrato il demo e vengono apportate le modifiche. James è il principale responsabile del songwriting ed anche io lavoro al suo fianco per curare al meglio le parti strumentali e le struttura dei pezzi. Poi vengono aggiunti altri elementi come un arrangiamento per archi o una parte elettronica. È un processo per gradi.

Prova a recensire ‘Revival’ e ‘Time Won’t Wait’ per i nostri lettori...
‘Revival’ è il pezzo più heavy dell’album. Mi piace il contrasto tra verso e coro che è comunque abbastanza catchy. ‘Time Won’t Wait’ è uno dei pezzi scritti prima di iniziare il processo dell’album. Incorpora tutti gli elementi che distinguono la band. Chorus catchy, versi aggressivi, chitarre melodiche e potenti stacchi di batteria. Direi che sono consigliabili a chi non ha mai ascoltato i Deadthrone e desidera avvicinarsi alla band.

Quali sono le altre tracce chiave del disco?
Per quanto mi riguarda ‘Feel’. Mi piace la parte elettronica che ci ha permesso di sperimentare di più rispetto al resto del materiale. Un altro pezzo che mi piace molto è ‘Stand Your Ground’, risale agli inizi della band e la amo dal primo momento.

Chi si è occupato dell’artwork?
Abbiamo contattato Simon Atkinson perché eravamo affascinati dal mondo dei tarocchi e volevamo diversi simboli in copertina per riflettere il significato dei pezzi. Gli abbiamo concesso la massima operatività.

Qual è stato il vostro migliore show fino adesso?
Probabilmente il release party del disco. É stata un’esperienza fenomenale, con tutti i nostri fan che hanno cantato i pezzi dall’inizio alla fine. Non avevamo anticipato nulla e quindi ci ha sorpreso tutti.

(parole di Benj Speight)

Deadthrone
From UK

Discography
Premonitions (2019)