-Core
Dragony
Austria
Pubblicato il 07/01/2021 da grunt

Aspetto più positivo e aspetto più negativo di vivere a Vienna..
Quello più positivo è senza dubbio la Sachertorte mentre quello negativo direi il Wiener Grant, che è usato per descrivere tutto ciò che è tipico e fastidioso degli abitanti di Vienna, anche se ha il suo charm. 

Siete mai stati al Neujahrskonzert della Wiener Philharmoniker? Qual è la vostra edizione preferita? 
Purtroppo no, ma i biglietti sono incredibilmente cari! Sono stato al Sommernachtskonzert che viene effettuato al Castello di Schönbrunn ed è sempre una grande esperienza. Tornando al Neujahrskonzert, ricordo molto bene l'edizione del 2003 condotta da Nikolaus Harnoncourt.

Qual era la vostra visione quando avete formato la band? Quanto sono cambiati gli obiettivi dopo quattro full lenght?
Ad essere onesto, credo che siamo tutti sorpresi di essere ancora qui! All'inizio volevamo creare il classico power metal imitando le band con cui siamo cresciuti ovvero Hammerfall, Edguy, Avantasia o Kamelot. L'obiettivo era provare a registrare un album. Così quello che era nato come un semplice progetto da studio si è trasformato in un gruppo vero e proprio, con concerti soprattutto nell'area della capitale. Il debutto 'Legends', uscito per Limb Music, è stato l'inizio di un percorso che ci ha portato in tour all'estero oltre che a festival come Wacken Open Air e 70.000 Tons Of Metal. Dopo quindici anni siamo ancora in forma e con questo nuovo album abbiamo inaugurato il contratto con Napalm Records, che è una delle top metal label al mondo. ' Viribus Unitis' sarà il nostro primo album pubblicato in vinile e l'artwork è fantastico!

Il titolo di 'Masters Of The Multiverse' mi ha riportato all'infanzia ed a uno dei miei giochi preferiti. Quali sono i vostri personaggi preferiti dei Masters? 
Anch'io li adoravo! Skeletor è sempre stato il mio preferito. 

Quali sono le differenze principali tra 'Masters Of The Multiverse' e 'Viribus Unitis'? Pensate che il nuovo album sia la logica conseguenza del precedente? 
Direi che il nuovo album è la logica conseguenza di tutti i nostri precedenti lavori. Ha un concept come 'Legends' e momenti di power metal diretto in contrasto con altri puramente orchestrali e piu' vicini alle cose di 'Shadowplay' e 'Masters Of The Multiverse'. L'ultimo album suonava un po' troppo morbido e melodico, mentre 'Viribus Unitis' ha una produzione piu' spigolosa e potente. Abbiamo inoltre cercato di donare maggiore enfasi alle chitarre e credo che in questo modo l'equilibrio ottenuto sia notevole. 

Cosa desideravate cambiare o migliorare in termini sonori? Vi siete ispirati a qualche album per produzione e missaggio? 
Come dicevo prima, volevamo cambiare qualcosa e per questo ci siamo affidati a Seeb Leverman degli Orden Ogan per il missaggio ed il mastering dell'album. Ci piace come lavora e ha svolto il suo compito in modo eccezionale. Un professionista di prima categoria. 

Chi sono gli Dei della guerra? 
‘Gods Of War’ non fa riferimento a delle divinità particolari, ma vuole rappresentare i conflitti e le guerre tra le monarchie asburgiche ed i vari avversari nella storia. Inoltre ha a che vedere con l’ossessione che gli Asburgo avevano per la guerra, per la conquista di nuove terre e per tutto ciò che implicava l’allargamento dell’impero. Alla fine questa ossessione causò la fine della casata perché a forza di pregare gli Dei della guerra, ne iniziarono una che non furono in grado di vincere. 
 
Provate a recensire ‘Love You To Death’ e ‘Battle Royale’ per i nostri lettori..  
‘Love You To Death’ è stata scritta dal nostro amico Michele Guaitoli dei Temperance e dei Visions Of Atlantis. Non ha solo contributo alle backing vocals dell’album, assieme alla sua partner Alessia Scolletti, ma anche in termini di songwriting. Si adatta perfettamente al concept con il suo sound marziale che evoca immagini della Guerra Civile Americana e richiama alla mente ‘Johnny Comes Marching Home’. La canzone parla della notte fatale al castello di Mayerling, dove nella storia "reale" l'arciduca Rodolfo d'Austria si è suicidò, ma nella nostra versione alternativa della linea temporale, sopravvive e inizia a dilettarsi nella magia nera e nell'occulto, dando inizio alla sua discesa nella follia. ‘Battle Royale’ è l’epico finale del concept con l’Imperatore Franz Joseph I d’Austria che ritorna dalla battaglia con un’armature stile steampunk disegnata da Nikola Tesla e, come ‘Cyberpunk Joseph’, inizia a litigare con la vecchia moglie, l’Imperatrice Elisabeth, ritornata posseduta dalla tomba, come ‘Empress Of The Damned’. 

C’è un concept preciso dietro ‘Viribus Unitis’?
Come indicato precedentemente, si tratta di un ritorno alle origini. Ci siamo rifatti al debutto ‘Legends’ ma stavolta con una timeline alternativa degli ultimi imperatori d’Austria, liberamente interpretati nelle loro gesta. Rudolph inizia a dilettarsi con la magia nera, e alla fine fa tornare la sua madre assassinata Elisabeth dalla tomba, posseduta da un demone, che solleva un esercito di zombie che marcia contro le forze dell'umanità, dando una dimensione completamente nuova. L'unico modo per sconfiggere sta nella tecnologia di Nikola Tesla, che crea una speciale armatura meccanica per il vecchio imperatore, che poi si trasforma da "Kaiser Franz Joseph" in "Cyberpunk Joseph" per combattere la sua ex moglie. Quindi c'è molta tecnologia folle e magia mescolate con alcuni eventi storici reali e falsi: puoi leggere l'intera trama sul nostro sito web www.dragony.net

Parlate di storie medievali, dragoni, fantasy.. Pensate che questo tipo di liriche possa essere positivo per i metallari che devono combattere il Covid-19 ed i problemi sociali di questi tempi?
Sì, assolutamente! Per me il power metal è sempre stato un modo di fuggire dalla tristezza del mondo reale. Molto più di libri, film o videogiochi. Non siamo una band politica ma ci vediamo più come intrattenitori e nei nostri testi c’è anche ironia e un po’ di nerdismo. 

Qualche giorno il 2020 si è finalmente concluso. Quali sono i dischi heavy metal più belli che avete ascoltato quest’anno? 
Mi sono piaciuti molto il debutto degli Ad Infinitum e ‘A Christmas Carol’ dei Majestica, che ha proposta un’interpretazione davvero singolare della storia di Charles Dickens. Un’altra scoperta sono stati i Myrath, che già conoscevo ma che adesso ho ascoltato meglio. Materiale molto interessante se ascolti prog metal tipo Symphony X, con qualche elemento orientale in più. 
 
(parole di Siegfried Samer)
 

Dragony
From Austria

Discography
Legends – 2012
Shadowplay – 2015
The Masters Of The Multiverse - 2018
Viribus Unitis- 2020