-Core
La Grazia Obliqua
Italia
Pubblicato il 26/04/2022 da Lorenzo Becciani

Come avete scelto il titolo del nuovo album? É legato a qualche evento specifico?
(Trinity) ‘Canzoni d'amore e morte e altri eventi accidentali’ nasce come secondo capitolo della trilogia delle canzoni e gli eventi accidentali sono il riflesso di un po’ tutto quello che è successo nelle nostre vite negli ultimi due anni.
(Valerio) Soprattutto la costrizione culturale che abbiamo subito a causa della pandemia. La trilogia è legata ad un percorso di destrutturazione. Dalle origini darkwave siamo passati ad un album più eclettico ed il prossimo vedrà le canzoni completamente destrutturate e, ci auguriamo, ancora più originali.

Come è stata la transizione tra il debutto e questo secondo capitolo? 
(Valerio) A livello di struttura è stato tutto molto naturale. Non potendo fare concerti, abbiamo potuto dedicarci molto alla scrittura, sia dei testi che delle musiche, ed il tempo trascorso in cattività ci ha permesso di creare tante versioni dei brani e di conseguenza di curare molto bene alcuni particolari, che altrimenti ci sarebbero sfuggiti. É stato un percorso molto fluido, senza scossoni.. 
(Trinity) Per certi versi è stato anche un passaggio obbligato, visto che ci sono state delle variazioni nella line-up e che i brani sono suonati da due band diverse. In ogni caso non ci sono stati né traumi e né litigi. 

Qual è la traccia che ha guidato tutto il processo? 
(Valerio) Per me ‘R/Esistere’, che ha rappresentato la svolta nel nuovo percorso. Pensa che il primo provino l’ho dovuto registrare con le pentole perché non avevo la batteria in casa. 
(Trinity) Anche io sono d’accordo. É nata come una ballata folk in sei ottavi e poi l’abbiamo completamente destrutturata e ricostruita. 

Come si sono svolte le registrazioni? 
(Trinity) Il disco è stato registrato al Morphing Studio di Bologna di Cristiano Santini, che è diventato quasi il quinto membro della band. Gli ospiti invece hanno registrato le loro parti in remoto. 
(Valerio) All’inizio abbiamo effettuato al preproduzione dei brani a casa e li abbiamo fatti ascoltare a Cristiano. A quel punto abbiamo preso accordi per registrare da lui. Prima la batteria, poi le voci, Cristiano ha suonato le parti di chitarra ed in seguito si è occupato del mixaggio. 

Qual è stato il suo peso specifico sulla resa finale?
(Valerio) C’è molto del suo. Si è appassionato al progetto e ha seguito l’intera produzione artistica. Nel pezzo con Kota, ci ha pure omaggiato della sua voce. Noi conoscevamo i brani da tempo e quindi non eravamo più oggettivi. Avevamo bisogno di un giudizio dall’esterno e ci siamo trovati così bene che penso che collaboreremo con lui anche in futuro. 
(Trinity) Uno dei suoi grandi meriti è stato il rendere tutto molto omogeneo. Inizialmente i brani sembravano scollati e invece ha saputo dare un vestito unico al progetto. 

Di cosa tratta ‘L’Ultimo Sipario’?
(Alessandro) Non è dedicata a nessuno in particolare. É un brano che parla di un bilancio, di un uomo o di una società, al suo massimo momento di crisi. Descrive l’inevitabile guardarsi alle spalle e stilare un bilancio amaro sulla propria esistenza. 

Provate invece a mettere in confronto ‘Prima Del Diluvio’ e ‘R/Esistere? 
(Valerio) ‘Prima Del Diluvio’ parla della volontà di riconoscersi anche nel dramma, di avere qualcuno accanto pure nell’apocalisse. ‘R/Esister’ è un pezzo da trincea, quando a giochi fatti devi cercare di sopravvivere. A livello sonoro ‘Prima Del Diluvio’ è una ballata abbastanza classica, molto melodico e con un appeal quasi radiofonico. La forma canzone è quasi cantautoriale mentre ‘R/Esistere’ è più sinfonica. L’ambiente è marziale ma molto dilatata e nel complesso è una canzone  meno strutturata. 

A livello lirico pensate i testi in riferimento a delle persone, con l’idea di trasmettere un messaggio, o come in un video, quando recitate davanti al vuoto?
(Alessandro) Soprattutto per quest’album il dialogo è tra l’io e una dimensione più profonda, tra diverse istanze della dimensione inconscia. É un viaggio crepuscolare e negli spazi di luce si aprono dei dialoghi, a volte drammatici, disillusi e tragici ma anche con qualche lume di speranza. La nostra velleità poetica ci spinge a lasciare che l’ascoltatore trovi i suoi significati. Non vogliamo chiudere i testi in un’interpretazione definita. 

Avete sviluppato dei legami con la scena romana?
(Valerio) Non c’è una scena. Ci sono dei musicisti che stimo, come per esempio Paolo Taballione del Carillon Del Dolore, con cui ho suonato qualche tempo fa. È stato un interscambio interessante. Suono regolarmente pure con Helena Velena, anche fuori Roma, ma sono cari sporadici. Non percepisco uno schema preciso di scena o appartenenza.
(Alessandro) Sono abbastanza d’accordo. Quando siamo venuti fuori, siamo stati accolti dalla scena darkwave, post-punk e dark della zona ma poi abbiamo faticato a riconoscerci in un’identità precisa. Magari è un nostro limite e potremo scontarlo, ma nasciamo con l’idea di collettivo aperto a contaminazioni, purché siano oblique. Come puoi notare c’è stato un grande cambiamento tra il primo ed il secondo album. ‘Canzoni per tramonti e albe - Al crepuscolo dell'Occidente’ è stato il precipitato di diverse storie musicali di una vita e ha risentito molto di questo. Il nuovo lavoro invece è figlio degli ultimi tre anni e della band di oggi. Non ci interessa definire i nostri brani in una categoria netta. Per qualcuno potrà essere un problema ma a noi va bene così. 

La vostra diversità è dimostrata anche dalle collaborazioni. Volete parlarcene?
(Valerio) Quella con Andrea Chimenti è stata una bellissima sorpresa perché è raro trovare un artista tanto importante che sia così disponibile. Kota è una vecchia conoscenza. Aveva già fatto un remix di un nostro brano e l’aggancio è avvenuto ad un concerto dei Christian Death a Roma. Con Dan “Chewy” Mongrain è successo più o meno lo stesso. Ad un concerto dei Voivod ci siamo scambiati i dischi e poi gli abbiamo fatto scegliere l’assolo da eseguire. Per noi l’aspetto umano è molto importante e posso dirti che sono tutte persone stupende. È stato bello poi vedere i loro input provenire da latitudini diverse, come il Giappone o il Canada. 

Come costruite le linee vocali?
(Trinity) Nascono da sperimentazioni in sala prove. Alessandro scrive i testi e proviamo a cantarli in maniera spontanea. Quando qualcosa ci piace lo fissiamo. 

Perché avete scelto proprio ‘Fall Apart’ nell’immenso catalogo di Death In June?
(Alessandro) Perché amo visceralmente quella canzone e perché il tema trattato è coerente con quello del disco. 

Ci siamo conosciuti a Contempo Records. Che senso ha il formato fisico per voi? 
(Valerio) Oltre ad aver ristampato il nostro primo album, Contempo ha fatto da tramite perché questo disco venisse distribuito da Audioglobe. Anche se siamo usciti per la Black Fading, l’etichetta di Cristiano, i rapporti sono rimasti ottimi. ‘Oltre’ invece è uscito per Totenschwan, ma adesso è disponibile anche da Black Widow a Genova.
(Alessandro) Siamo consumatori di dischi e feticisti. Amiamo la dimensione concreta, dove si ancorano parole e musica. 

Avete pensato ad un disco di remix?
(Trinity) Ci stiamo già lavorando in verità. 
(Valerio) Io e Trinity abbiamo un progetto parallelo, che si chiama Fade 2 Grace. Abbiamo debuttato prima dei Pankow e Maurizio Fasolo ha apprezzato molto. Sicuramente ci piacerebbe la versione ebm di un nostro brano e stiamo pensando di raccogliere alcuni remix che abbiamo con altri nuovi. 

 

 

La Grazia Obliqua
From Italia

Discography
Canzoni Per Tramonti E Albe - Al Crepuscolo Dell'Occidente - 2019
Canzoni d’Amore e Morte e Altri Eventi Accidentali - 2022