-Core
Imperium Dekadenz
Germania
Pubblicato il 08/02/2023 da Lorenzo Becciani

Sono trascorsi quattro anni circa da ‘When We Are Forgotten’. Qual è stato l’approccio stavolta?
Se devo parlare di approccio non è mutato affatto. Siamo sempre riconoscibili in ciò che facciamo. Nei primi mesi del 2020, quando è scattata la pandemia, tutti i nostri piani sono stati cancellati e quindi abbiamo avuto più tempo per comporre ed essere creativi. Abbiamo scritto venti canzoni e cercato di migliorare il nostro sound. Alcune persone ci avevano detto che nel nostro album precedente le chitarre non erano così preminenti quindi abbiamo cercato di farle risaltare di più, ma credo che la differenza maggiore rispetto al passato è che adesso siamo più malinconici. Non è stato qualcosa di pianificato, ma probabilmente di riflesso al periodo che abbiamo vissuto.

Visto che avete scritto così tanto tornerete presto con un nuovo album?
Adesso è il momento di riposarci e fare dei concerti. Siamo davvero esausti. Praticamente ogni singolo fine settimana da un anno e mezzo a questa parte è stato impiegato a completare il materiale, registrarlo e produrlo. Poi ci siamo dedicati all’artwork ed alle operazioni di marketing. Ora è il momento delle interviste. Abbiamo sul serio bisogno di prenderci del tempo libero.

Prima parlavi di una malinconia nella vena di band come Katatonia o My Dying Bride oppure ti riferivi a qualcosa di diverso?
Magari più ad uno stile epico. Mi vengono in mente Wagner, lo stile romantico in generale oppure certe cose black metal.  

Nelle interviste avete sempre sottolineato l’importanza degli artwork. Cosa volevate trasmettere con le maschere stavolta?
Non è solo qualcosa dietro a cui ci si può nascondere. É un modo per esprimere rabbia e senso di smarrimento cioè quello che abbiamo sperimentato negli ultimi anni.  Le canzoni mostrano diversi percorsi che conducono consapevolmente attraverso l'oscurità come metafora di sofferenza, infelicità, insoddisfazione o rassegnazione. Come ispirazione abbiamo preso il carnevale e abbiamo contattato il creatore di maschere Simon Stiegeler, per tracciare una connessione importante con le liriche del disco.

C’è un libro o un film che vi ha particolarmente ispirato?
Sicuramente la serie Warhammer e in particolare L’ascesa di Horus: the Horus heresy.

Vuoi parlarci dei video di ‘Memories… A Raging River’ e ‘November Monument’?
In entrambi i casi abbiamo collaborato con Oliver König di Mbience Visuals, con cui avevamo già lavorato in passato. Nel primo caso non volevamo il classico video black metal girato in una foresta e quindi abbiamo aggiunto il personaggio della ragazza che è davvero delusa e arrabbiata. Per ‘November Monument’ invece abbiamo reso omaggio all’autunno ed in generale alle stagioni nere.  Tutto muore e tutto rinasce in quel periodo.

Noti una progressione rispetto ai primi album?
Se non la notassi non farei uscire materiale nuovo. Per noi non ha il minimo senso pubblicare due volte di fila lo stesso disco.  L’aspetto più curioso, leggendo certe recensioni, è che veniamo spesso considerati una band molto tecnica e invece non lo siamo per niente. Io so a malapena suonare il mio strumento. Negli anni però abbiamo sviluppato notevoli capacità compositive.

Cosa hai ascoltato di recente di interessante?
Qualcosa di depressive black metal, Danheim, Daemonia Nymphe e soprattutto tanta elettronica e darkwave.  

Hai trovato la verità sotto le stelle?
La trovo spesso. Mi piace scattare fotografie professionali e la notte è il mio momento preferito. Cammino nella foresta nera, che inizia proprio davanti a casa mia, e cerco l’ispirazione.

(parole di Christian ‘Horaz’ Jakob) 
 

Imperium Dekadenz
From Germania

Discography
?und die Welt ward kalt und leer (2006)
Dämmerung der Szenarien (2007)
Procella Vadens (2010)
Meadows Of Nostalgia (2013)
When We Are Forgotten (2019)
Into Sorrow Evermore (2023)