Prima di tutto complimenti per "The Second Wave", che quotidianamente consumo a dosaggi altissimi. Per iniziare una vostra breve biografia...Grazie mille. Siamo lieti che il cd vi sia piaciuto. La storia dei Khoma inizia 4 anni fa quando una coppia di amici, che desideravano da lungo tempo di suonare assieme, finalmente trovarono il modo per concretizzare questa prospettiva. Ognuno era impegnato con altre band, così Khoma iniziò come side-project, qualcosa che facevamo per piacere nostro. Non pensavamo ad avere un pubblico, non c"erano missioni da compiere od obiettivi da raggiungere. Khoma divenne il nostro spazio per respirare, dove essere onesti con noi stessi e con ogni altro; un progetto per riempire un vuoto musicale ed emozionale. Ad un anno dall"inizio del progetto avevamo terminato la stesura di 8 canzoni. Volevamo registrarle, giusto per sentire cosa avessimo creato, e per caso un paio di amici si offrì di pagare e diffonderle.Il risultato fu il nostro debut album, "Tsunami". All"incirca un anno dopo iniziammo a lavorare al seguente, senza aver stipulato un contratto e senza aver veramente deciso cosa fare con la band. Siccome tutti i membri della band avevano altri progetti per loro prioritari, il processo fu piuttosto lento, ma noi tutti sentivamo che Khoma sarebbe diventata una parte molto importante della nostra vita, qualcosa alla quale avremmo dovuto dedicare molto più tempo. Così decidemmo di rendere Khoma una vera band e in questo lasso di tempo firmammo per la Roadrunner. Lo scorso aprile è uscito "The second Wave". Se qualcuno volesse saperne di più sulla storia della band troverà una esauriente biografia su www.myspace.com/khoma o sul nostro sito
www.khoma.netCome nasce un pezzo dei Khoma?Siccome i membri dell"ampio collettivo dei Khoma sono spesso sparpagliati per il mondo, dobbiamo cercare modi alternativi di creare musica. Il nucleo dei Khoma - io, Fredrik e Johannes - vive nella stessa città, Umeå, così le canzoni dei K. prendono forma da chi, di noi tre, viene con delle idee. Le canzoni nascono più dalla volontà di raggiungere una determinata sensazione emotiva, piuttosto che dal tentativo di scrivere canzoni tradizionali con strutture tradizionali. Noi ascoltiamo e pensiamo, spesso per conto nostro, e quindi ci riuniamo per verificare come si adattino tra loro le nostre idee e sensazioni riguardo la canzone. Quando noi tre abbiamo le idee chiare circa la struttura, le melodie e gli strumenti da utilizzare, portiamo tutto ciò in sala prove invitando gli altri membri della band. Lì ognuno dà il suo tocco alla canzone, rendendola il risultato di uno sforzo collettivo.
Definire la vostra musica è molto difficile, per me siete il giusto anello di congiunzione tra post-core, post-rock ed alternative, siete daccordo?Potresti avere ragione, ma in realtà non penso che etichettare un genere musicale sia interessante, tuttavia ben comprendo che i giornalisti devono per forza definire dei generi per far capire alla gente ciò che intendono. Nei K. non pensiamo affatto ad un genere. Questa band non è stata creata per suonare un determinato tipo di musica. Il proposito di fondo era la libertà creativa. Quando abbiamo iniziato non avevamo stabilito come dovesse suonare la nostra musica, eravamo solo 3 amici che provenivano da diversi ambienti musicali, ma che da sempre volevano suonare assieme. Limitare noi stessi nel vincolo di un genere definito significa far perdere l"opportunità a ognuno della band di contribuire allo stesso livello.
Quali sono le band che più vi hanno influenzato? Non so ma certe atmosfere mi hanno un pò riportato ad "El Cielo" dei Dredg...Penso che anche per questa domanda valga la stessa cosa che ho già affermato nella domanda precedente. Non seguiamo nessun modello in particolare. I membri della band ascoltano vari tipi di musica,e alcuni ne ascoltano a malapena (penso di essere il solo ad aver ascoltato i Dredg). Sono stati tempi duri, ma remunerativi, quelli passati a trovare uno stile che si adattasse a noi, tale da non dover cercare ispirazione fuori dall"ambito di ciò che sperimentavamo in sala prove. Tutta l"ispirazione di cui avevamo bisogno stava dentro le quattro mura della sala.
Anche se non abbiamo band che c"inluenzino nella nostra musica, alcuni membri dei Khoma sono ispirati da artisti che se ne fregano di quello che vuole l"industria e se ne stanno per conto proprio. Gente con integrità e una forte personalità, gente che ha altre mire piuttosto che quella di fare soldi o diventare famosi.
La vostra attività live come procede? Passerete nel nostro paese?Siccome la maggior parte di noi è di derivazione hardcore, noi diamo tutto, quando siamo sul palco. Suonare dal vivo lascia margini di rischio, lascia quella sensazione che qualcosa potrebbe andare storto, sia per quanto riguarda la musica che per quanto riguarda l"organizzazione del palco . Suonare essendo sicuri che va tutto bene è in qualche modo noioso. Penso che si debba sempre riuscire a provare qualcosa di nuovo, a sentirsi vitali, non solamente ripetere di sana pianta l"album. Qualche volta tutto fila liscio, qualche volta si va fuori.
Immagino che la vostra musica sia in continua evoluzione, cosa dovremo aspettarci in futuro dai Khoma?Domanda tosta! Non so che dire... Ci stiamo per riunire per iniziare il processo creativo che porterà alla stesura del prossimo album. Quando abbiamo registrato "The Second Wave" avevamo oltre 20 canzoni, e molte di esse rimangono ancora significative per noi. Quando abbiamo scelto le canzoni per l"album, non abbiamo necessariamente selezionato quelle che sentivamo essere le migliori, ma piuttosto quelle più giuste per l"economia dell"album. In effetti la mia preferita, Jeudah, neanche c"è, ma la inseriremo nel prossimo lavoro. E capirai da questa canzone che il prossimo album sarà più tetro e aspro.
Illustrateci il significato dei vostri testi a livello concettuale di unione con il vostro monickerI testi di "The Second Wave" affrontano diverse questioni che scaturiscono dagli avvenimenti della mia vita. La gente vuole etichettare i K come una band dai contenuti politici, ma non sono sicuro che ciò ci si addica. Secondo il mio punto di vista non siamo più impegnati politicamente rispetto ad altre band. Con questo intendo dire che non devi essere schierato nè da una, nè dall"altra fazione politica per ascoltare la nostra musica. Scrivo solo della mia vita, dei miei incontri, delle mie considerazioni ecc... Penso che la ragione per la quale la gente ci etichetta come band politica è perchè ormai è uno stereotipo che vale per gli artisti che combattono contro il sistema, mentre chi scrive "hit me baby one more time" o "sesso droga e rock n" roll", sta in pace col mondo e quindi non è schierata politicamente. Ma queste sono solo stronzate. Tutte le band o gli artisti che influenzano la vita degli altri, perchè hanno potere derivante dalla loro posizione, e lo esercitano, per me possono essere considerate band politiche. E questo vale sia per Britney, Madonna Motley Crue e i Khoma. La ragione per la quale i Khoma sono considerati una band politica è perchè la maggior parte di noi prova ed esprime disaccordo con la società. Noi avvertiamo che c"è qualcosa che non va e crediamo che la gente soffra per le gerarchie sociali del mondo e per l"ingiusto sistema di distribuzione della ricchezza .Noi proviamo rammarico quando vediamo accrescersi le disuguaglianze, la miseria, la violenza, i soprusi, le guerre e gli abusi. Noi siamo abbastanza semplici da pensare ad altre cose. La maggior parte delle nostre canzoni sono costituite da ansia e frustrazione e non accettazione, ma anche da speranza e desiderio di cambiare. Il modo in cui ci esprimiamo non è quello politico tradizionale. Non scriviamo slogan politici o trasformiamo i nostri concerti in una assemblea di partito: Non abbiamo una visione coerente di ciò che vogliamo e di ciò che è necessario fare. Io scrivo solo delle nostre vite e delle nostre considerazioni su ciò che ci circonda. Per noi la politica non è quello che succede in Parlamento, piuttosto è la nostra vita di tutti i giorni, le nostre azioni, i nostri sogni, i nostri propositi segreti,e le relazioni con le altre persone.
(Parole di Jan Jamte)
(Ha collaborato alla traduzione Fabio Bruselles)