Cos'è il deathcore per gli Stigma...
Per noi è sempre stato il cercare di fondere le nostre origini hardcore con il death metal, sia quello di scuola svedese che alcuni richiami alla scuola americana. Il nostro nuovo album 'Concerto For The Undead' penso che sia ad ora la nostra release migliore in questo senso, perchè per la prima volta siamo riusciti a fondere tutte le nostre influenze in una formula che ricercavamo da tempo! So che purtroppo il termine deathcore sta assumendo caratteristiche quasi spregiative, un po’ come era l'etichettare un'uscita new metal quando il trend era nella sua fase più inflazionata, pereograve; per noi questa continua a essere la parola che meglio identifica la nostra musica, a dieci anni dalla nascita della band!
Tre motivi per i quali 'Concerto For The Undead' è migliore di 'When Midnight Strikes'...
Innanzitutto la struttura dei pezzi è più studiata, volevamo un disco facilmente memorizzabile e allo stesso tempo orecchiabile anche per chi non ascolta principalmente o solamente questo tipo di musica. Il secondo motivo è il fatto che è decisamente più orientato al live rispetto al suo predecessore, diciamo che lo volevamo di impatto ma allo stesso tempo più tecnico delle nostre vecchie uscite. Ci siamo focalizzati molto sulla scelta del suono giusto, caldo e tagliente allo stesso tempo, sulle caratteristiche di ogni brano e sul legame tra musica e testi per renderlo un concept più curato, e sicuramente molto più divertente! 'When midnight Strikes!' resta ad oggi un passo importante della nostra storia, ma riascoltandolo siamo riusciti ad evidenziarne i difetti e abbiamo lavorato sodo per superarli. Almeno per noi il risultato è raggiunto, ora resta da vedere cosa ne penserà la gente.
Come sono nate le collaborazioni con Scott Atkins e Jona Weinhofen?
Sono due amici con i quali siamo in contatto da tempo, inoltre data la loro fama e la loro esperienza ognuno nel rispettivo campo, come non pensare di usufruirne? Sono due persone splendide con le quali abbiamo lavorato serenamente e al top della qualità. Siamo convinti che il team che ha lavorato su questo disco, in cui vanno anche inseriti i ragazzi del Fear Studio di Ravenna, ci ha permesso di raggiungere finalmente il nostro suono. Non vediamo l'ora di iniziare a lavorare sul nostro prossimo disco e magari di lavorare ancora con Jona e Scott!
A quali tipologie di album vi siete ispirati in termini di suoni e produzione?
Molte sono le influenze che hanno contribuito a questo album. Alcune si conoscevano già da tempo, quali Black Dalhia Murder, Bleeding Through, e, personalmente vi inserisco sempre At the Gates. Altre sono state acquisite nel tempo anche grazie a esperienze vissute con i diretti interessati, quali Sylosis, August Burns Red, Bring Me The Horizon, Red Shore e molti altri con i quali abbiamo avuto la fortuna di dividere il palco e dai quali abbiamo davvero imparato moltissimo.
Sul disco troviamo Jamie Hope (The Red Shore) e Jon Hunt (Dead To Fall). Di quale contributo siete rimasti più sorpresi?
Altra bella domanda. Non posso metterli a confronto, sono stati estremamente professionali entrambi, ma soprattutto sono stati davvero molto gentili e disponibili! Pensa che Jon, non soddisfatto delle sue riprese, si è rimesso a registrarle appena dopo la mezzanotte dell'ultimo dell'anno! Ci ha mandato una mail a notte fonda dicendo che gli Stigma sono stati la sua prima cosa buona del 2010!
Introducete Jack Poli ai lettori di suffisscore..
Abbiamo passato un periodo di sei mesi alla ricerca di un nuovo chitarrista che non ci facesse solo da session e volesse davvero entrare a far parte della band. E’ stata dura soprattutto trovare delle persone che fossero delle nostre zone, la gente sembrava quasi intimidita, oppure non aveva mai suonato il nostro genere di musica! Jack è stato davvero una fortuna per noi, in quanto oltre a essere un ottimo chitarrista con una notevole conoscenza della musica, si è integrato benissimo da subito nella band e inoltre, suonando già in Hiss From The Moat e The End Of Six Thousand Years ha esperienza da vendere e tanta voglia di fare! Vi invitiamo tutti ai nostri prossimi live, dove potrete vederlo all'opera.
Com'è nata invece l'ispirazione da 'Tales From The Crypt'?
Siamo tutti fan dell’horror da molto tempo e 'Tales From The Crypt' è sempre stato il perfetto connubio tra horror e divertimento, quindi è stata una scelta obbligata di cui andiamo molto fieri! Ogni canzone del disco racconta una storia presa dai fumetti originali, ci abbiamo lavorato molto e siamo riusciti a completare il tutto anche con una fantastica esperienza visiva, realizzata da Corefolio, l'artista che ha realizzato l'artwork. Acquistate il disco e vedrete!
Cos'è successo veramente con i Viatrophy?
Vlad era a Londra per impegni promozionali legati all'uscita del disco e la sera aveva in programma di recarsi a Camden per assistere all'ultimo concerto dei Viatrophy, band con cui abbiamo suonato in diverse occasioni, nonchè uno dei nostri gruppi preferiti. Una volta arrivato al locale ha incontrato i ragazzi che gli hanno detto che il concerto era in forte dubbio perchè il loro cantante era stato portato d'urgenza in ospedale, di lì a breve Craig, il batterista, gli ha chiesto se sapeva qualche pezzo e se la sentiva di cantare, in modo da non dover cancellare lo show... Detto fatto, un’ora dopo Vlad era on stage! E' stata una grande esperienza per lui e noi siamo molto contenti che gli sia capitata!
'3000 Years And Still Keeping It Real' è stata un'ottima anteprima per l'album. Di cosa parla il testo?
Racconta di un gruppo di archeologi che dopo aver trovato la tomba di un faraone si ritrovano irrimediabilmente colpiti da una maledizione funesta! Il testo è stato preso da una storia intitolata 'This Wraps It Up!'
Quali sono i vostri registi horror preferiti di sempre?
Argento, Fulci, Romero, Browningehellip; Potrei andare avanti per ore. Siamo tutti fan dei vecchi classici e della scuola italiana.
Meglio Rob Zombie regista o musicista?
Direi regista, per quanto apprezzi anche la sua produzione musicale, il suo tocco dietro alla macchina da presa è davvero fantastico.
Qual è stata l'esperienza dal vivo che non scorderete mai per tutta la vita?
Sicuramente gli show con August Burn Red, A Day To Remember e Bring Me The Horizon a Milano e a Roma, due esperienze davvero fantastiche. Ma anche alcuni show del nostro tour europeo della scorsa estate, ricordo quello di Madrid come una vera carneficina!
Qual è il vostro pezzo preferito di..
Architets 'Follow The Water' Dal vivo l'anno scorso allo Ieperfest è stata davvero incredibile!!
Bring Me The Horizon 'Chelsea Smile' e la vecchia 'Medusa'
Black Dahlia Murder 'Statutory Ape'
Slayer: 'Raining Blood'
As I Lay Dying: 'The Darkest Night' e la nuovissima 'Anodyne Sea'
Quali infine le band più sottovalutate del panorama italiano?
Più che sottovalutate, direi che la scena nazionale pueograve; vantare molte band di qualità assoluta, ma ahimè pochissime riescono a uscire dal contesto, da questo guscio che ci chiude tutti quanti! Il pubblico è votato all'esterofilia e gli spazi scarseggiano! E' davvero dura riuscire a emergere da un contesto del genere, pereograve; è anche vero che dovendo faticare tantissimo per raggiungere un obiettivo, quando lo raggiungi poi lo godi a pieno.

(parole di Andrea Bailo)