Intanto presentate la band con una breve biografia..
(Jussi) A parte Pekka Loponen abbiamo cominciato con questa line-up nel 1999. Abbiamo registrato un paio di demo e grazie a quelli siamo stati notati dai media finlandesi. Nel 2008 abbiamo pubblicato il nostro esordio 'Ghostlines' e il feedback è stato molto positivo. Il singolo 'Ode To The End' è stato trasmesso dalle radio fino a diventare un piccolo successo. Nel 2010 siamo tornati con 'This Is The World We Know' ma ci sono stati diversi problemi con la label che è fallita lasciandoci senza promozione.

Percepisco diversi elementi gothic e doom nella vostra musica. Quali sono le vostre influenze principali?
(Jussi) Ci piace pensare di non essere soltanto metal. Forse i riferimenti maggiori sono a Porcupine Tree, Anathema e A Perfect Circle. Non abbiamo limiti o restrizioni quando componiamo. Una canzone nasce dalla chitarra o dal piano e diventa peculiare solo quando ci abbiamo messo le mani tutti.

Se dovessi presentare il nuovo album a qualcuno di totalmente profano avendo l'opportunità di scegliere una sola canzone su quale punteresti?
(Mari) 'The Black Corner' è un momento chiave del disco sia musicalmente che liricamente. E' un eccellente esempio del suono che vogliamo avere oggi. L'interazione tra le tre chitarre, il piano e i layers armonici delle tastiere e delle parti vocali rendono il brano speciale. Le liriche descrivono il titolo dell'album.

Quali sono le differenze principali tra 'A Healing Place' e i vostri dischi precedenti?
(Mari) Questa volta non avevamo un produttore e siamo rimasti sorpresi di come le cose siano andate bene lo stesso. Per quanto mi riguarda 'A Healing Place' è il disco più personale che abbiamo mai pubblicato. Siamo riusciti a trasmettere più sensazioni creative nelle registrazioni ed eravamo più aperti a differenti direzioni stilistiche. Non avere timore di cambiare ci ha permesso di ottenere un suono organico e fresco.

Vi siete ispirati a qualche disco in particolare per la produzione?
(Jussi) Non ci siamo prefissati niente. Nessun muro di chitarre distorte ma solo suoni analogici e atmosferici per offrire alla musica lo spazio di respirare. Mikko Herranen si è occupato del mixaggio e il disco non sarebbe così senza i suoi ritocchi finali.

Quali atmosfere e suoni volevate ottenere prima di entrare in studio?
(Mari) Anche se abbiamo tre chitarre volevamo mantenere il suono degli strumenti arioso e vivace. Le voci sono state pensate come strumenti e questo ci ha permesso di creare armonie epiche. Abbiamo registrato solo quello di cui avevamo bisogno consapevoli che dal vivo potremo modificare certi arrangiamenti se lo riterremo necessario.

Quanto c'è degli Hanging Garden e dei Rapture in queste tracce?
(Jussi) Niente.

Quanto tempo avete impiegato per comporre e registrare i brani?
(Jussi) Le prime canzoni risalgono all'estate del 2010 e l'ultima a quella successiva. Siamo entrati in studio a settembre e il disco è stato masterizzato a febbraio. Nel complesso quindi direi un anno e mezzo circa.

Adesso provate a recensire 'Outlines' e 'The Black Corner' per i nostri lettori..
(Mari) 'Outlines' è il brano più vecchio del disco. Non è cambiato molto da quando l'abbiamo scritto. La struttura è piuttosto ambiziosa e il coro non è affatto scontato. Lo abbiamo scelto come opener per il suo finale atmosferico. Le parti vocali sono arrangiate per due cantanti e il testo parla di cosa prova a vedere dopo tanto tempo al buio. 'The Black Corner' ha un feeling gotico. Prima di ottenere il risultato finale abbiamo sperimentato diverse strutture strumentali ed arrangiamenti vocali. Direi che è il brano meno convenzionale visto che ha solo un coro.

Quali sono i gruppi atmosferici più interessanti del vostro paese?
(Jussi) Ti consiglio Betrayal At Bespin e Velvetcut.

Come avete deciso di inserire il sax in alcuni brani?
(Jussi) Non volevamo usare i soliti “strumenti aggiuntivi” come il violoncello per esempio. Abbiamo quindi invitato in studio Suvi Salo. E' un nostro amico e ha suonato sia il sax alto che basso.

Chi si è occupato dell'artwork?
(Mari) Kalle Pyythinen di Utudesign. Si è ispirato ai testi di 'Spectral Light' e 'The Black Corner'. La copertina è legata ai nostri artwork precedenti e puo' essere intrepretata in molti modi. Sono certo che in molti si chiederanno chi è quell'uomo, a cosa sta pensando e dove è diretto..

Dopo avere pubblicato 'This Is The World We Know' avete aggiunto un altro chitarrista..
(Mari) All'inizio Pekka ha sostituito Kimmo che si è trasferito all'estero per un anno. Al suo ritorno non volevamo lasciarlo andare e abbiamo cominciato ad arrangiare i brani a tre chitarre. Sa anche cantare e uesto ci permetterà di esplorare nuove direzioni in futuro anche dal punto di vista vocale.

Come siete entrati in contatto con Lifeforce Records? Quali sono le vostre band preferite nel loro catalogo?
(Jussi) Conoscevo Stefan da diverso tempo e ho deciso di fargli sentire quello che stavamo registrando. Invece di raccomandarci altre etichette ci ha messo sotto contratto. Non sono molto familiare con il loro catalogo ma Omnium Gatherum e Sons Of Aeon sono sicuramente ottime band.

Nessun rimpianto del passato?
(Jussi) Naturalmente no.