Fai parte del music business dai primi anni ottanta. Quanto è cambiato il tuo approccio nei confronti della musica in tutto questo periodo?
Ritengo di essere migliorato molto come cantante e sicuramente sono più a mio agio quando suono davanti alle persone. In passato era uno stress molto più grande ma l"esperienza in fondo serve proprio a questo. I dischi che pubblico rappresentano comunque la parte più importante del mio impegno nella band e col passare degli anni lo sforzo per mantenere intatta la reputazione che siamo riusciti a costruire è aumentato in maniera evidente.
Cosa provi ascoltando i tuoi primi album?
Qualcosa mi dà ai nervi e mi piacerebbe poterlo registrare da capo. Soprattutto le parti vocali in alcune canzoni dei primi due album sono pessime. Il nostro debutto venne registrato così velocemente che tuttora lo considero un miracolo. Sfortunatamente ci sono bootleg di tutti i nostri concerti e quindi anche testimonianze delle quali avrei fatto a meno.
Quali furono i dischi che ti spinsero a intraprendere la carriera di compositore?
Sono cresciuto ascoltando la radio e quindi da adolescente ero un appassionato di pop e ancora adesso la melodia ha una funzione molto importante per me. I primi gruppi prog che ho scoperto sono stati gli Emerson Lake & Palmer ai tempi di "Brain Salad Surgery" e i Genesis che vidi suonare "The Lamb Lies Down On Broadway" nel 1975. Rimasi talmente impressionato che decisi di formare una band anche io.
Quali riteni che sia il significato del termine progressive al giorno d"oggi?
Non so cosa risponderti. E" un termine che definisce uno stile musicale ma ciascun gruppo può ritenerlo esteso o limitato.
In che stato di salute versa la cosiddetta scena prog?
Non mi ritengo all"altezza di rispondere a questa domanda anche perché non sono abbastanza dentro alle nuove tendenze. Mi concentro più che altro sulla mia band. Credo comunque che sia evidente un certo ritorno di interesse in questi ultimi anni. Le riviste e i programmi televisivi non si vergognano più di parlare di prog come è successo in un certo periodo. Il livello qualitativo generale non rimane mai lo stesso ma esiste un movimento underground ramificato che tiene in vita il genere nei momenti più difficili. I prog fans sono tra i più devoti del mondo.
Come avete trascorso i cinque anni che separano questo nuovo album da "Dark Matter"?
Sono stati anni molto pesanti purtroppo. Paul Cook ha mollato nel 2005, seguito da Martin Orford nel 2007 e quindi ci sono state parecchie turbolenze. "Frequency" è il primo album dei IQ che presenta Andy Edwards alla batteria e Mark Westworth alle tastiere. Entrambi hanno dato un grande contributo alla realizzazione del disco. Qualche settimana dopo l"addio di Martin sono stato ricoverato in ospedale per una polmonite e questo ha ritardato ulteriormente le cose. Dopo una lunga convalescenza sono tornato a lavoro e assieme a Mike abbiamo ultimato molti pezzi fino alla stesura definitiva. L"ultima tegola è stata l"uscita di Andy dal gruppo per problemi personali ma per fortuna Paul si è ripreso il suo posto e tutto è tornato come prima.
Quali ritieni che siano le differenze sostanziali tra "Frequency" e gli album precedenti?
Credo che sia un pregio avere un sound distintivo perché il pubblico può sempre riconoscerti tra tante band e non hai bisogno tutte le volte di sperimentare qualcosa di nuovo. In questo senso "Frequency" non è troppo diverso dal vecchio materiale. Lo trovo semmai più maturo e superiore dal punto di vista tecnico. La chitarra di Mike non aveva mai suonato in questo modo e la produzione è davvero fantastica. Sono realmente convinto che sia il nostro migliore album da molti anni a questa parte.
Come avete scelto il titolo e la copertina del disco?
"Frequency" è stato sempre il working title. In origine pensavamo di pubblicare un concept ma poi abbiamo cambiato idea. L"artwork è stato disegnato da Tony Lythgoe che collabora con noi dai tempi di "Subterranea". L"idea è nata da nostre discussioni sulle atmosfere generate dalla musica e da alcuni abbozzi che aveva preparato.
Vuoi introdurre l"album con un breve track by track?
"Frequency" è stata la prima canzone che ho scritto per il disco e ha dato un input positivo, potente e determinato a tutto il resto. "Life Support" liricamente fa riferimento ai nostri esordi e agli ostacoli che abbiamo dovuto superare. Trovo spettacolare l"assolo di Mike. "Stronger Than Friction" è costituita da diverse sezioni e in tutta la sua durata copre più o meno quelle che sono tutte le caratteristiche peculiari del nostro suono. "One Fatal Mistake" è semplicemente una canzone sulle opportunità perdute e la mia preferita dell"album. "Ryker Skies" è un pezzo oscuro e molto rockeggiante che si avvale dell"eccellente contributo di Andy e John. "The Province" doveva in origine essere più lunga e articolata. Alla fine ci siamo limitati a tredici minuti e penso sia giusto così. Infine abbiamo "Closer" che è un altro pezzo che amo molto e rappresenta il messaggio di un genitore al proprio figlio.
Come è stato prodotto l"album ?
E" merito di Mike se il disco suona in questo modo. Ha lavorato duramente per rispettare i tempi che ci eravamo prefissati ma l"atmosfera in studio è stata sempre rilassata.
Non pensi che la musica abbia perduto molto del suo fascino con l"avvento di internet e degli mp3 ?
Penso che sia tutto troppo facile adesso. Le canzoni sono disponibili con un click e puoi sapere tutto quello che vuoi di un gruppo in un istante. Quando ero adolescente ogni dettaglio era un mistero e c"erano veri collezionisti. Acquistare online è comodo ma preferisco sempre entrare in un negozio di vinile.
Di cosa parlano i testi del disco ?
Non c"é un singolo concept ma tante tematiche anche personali che vengono affrontate. Ho cominciato a pensare ai testi quando eravamo in sala prove a improvvisare. Inizio sempre emettendo dei suoni finché non trovo una linea vocale che mi piace. Sono molto lento a scrivere i testi e li cambio molte volte prima di essere totalmente soddisfatto.
Ti ritieni un perfezionista ?
Penso proprio di si. Tutto è costruito attorno agli album e quindi è cruciale per quello che mi riguarda essere esigenti. La perfezione non esiste ma devi cercare di avvicinarti il più possibile
Classifica in ordine di importanza Pink Floyd, Yes, Rush, Emerson Lake & Palmer, King Crimson e Camel...
Prima di tutti scelgo gli Emerson Lake & Palmer che hanno segnato la mia crescita musicale. Poi Camel e Pink Floyd. Non sono mai stato un grande fan delle altre band che hai nominato.

(parole di Peter Nicholls)