Su Wikipedia gli IQ vengono definiti una band neo-progressive rock. Consideri un peso questa etichetta? Voglio dire “neo-progressive” suona come se dovesse proporre sempre qualcosa di nuovo al movimento...
Dipende da cosa si intende per progressive. Per alcuni è un genere musicale. Per me un'attività continua che comporta un'evoluzione di album in album. In ogni caso mi curo poco delle etichette e cerco solamente di pubblicare musica sempre migliore.

Cosa pensi del catalogo della Kscope. Ti piace il cosiddetto post-progressive sound?
Non lo conosco interamente ma ci sono ottime band. Con i Pineapple Thief abbiamo suonato una volta insieme e sono davvero bravi. Steven Wilson mi ha spedito il suo ultimo album e l'ho trovato eccellente. Anche gli Anathema sono un gruppo di valore internazionale.

Quanto tempo avete impiegato a comporre e registrare le nuove tracce?
Il songwriting è stato veloce e nel giro di poco tempo ci siamo trovati con materiale per due album. Abbiamo scelto le tracce che stavano meglio insieme e le restanti le abbiamo pubblicate come bonus track. Il processo nel complesso è durato diciotto mesi e le registrazioni si sono svolte agli Aubitt Studios di Southampton sotto la supervisione di Ron Aubrey. In quel periodo siamo stati molto occupati a causa dei cambi di line-up, degli eventi organizzati per l'avviversario dei tren'tanni e della rimasterizzazione di 'The Wake'. Tutte cose che richiedono tempo.

Sei nel music business dai primi anni ottanta. Quanto è cambiato il tuo approccio compositivo da allora?
Non saprei risponderti con esattezza. Sono cambiato sicuramente. Magari in maniera inconsapevole. Adesso compongo tramite un computer, ProTools e vari plugin senza avvalermi necessariamente di chitarra o tastiera. Amo la tecnologia e 'Regeneration' dei The Lens è nato da idee salvate sul laptop.

Quali erano le band più eccitanti quando hai cominciato a suonare? Ti ricordi qualche nome underground che è rimasto tale nonostante un effettivo valore?
I miei idoli erano i Genesis! Non nascondo che impazzivo per il loro show futuristico. Al tempo acquistavo un sacco di compilation prog piene di gruppi sconosciuti. Dovrei andare a riprenderne qualcuna per poterti rispondere. Con l'etichetta riceviamo dai venti ai venticinque demo al mese e quindi mi capita di ascoltare parecchio materiale. Alcune cose sono vecchio tampo ed altre in linea con i dettami del nu prog. Recentemente ho prodotto gli eccellenti Synaesthesia.

Chi ha girato il video presente sulla vostra homepage?
E' stato Dean Goldstein che si occupa anche delle nostre immagini dal vivo. Non ho idea di dove si siano svolte le riprese ma il feeling trasmesso è davvero oscuro.

Martin Orford non è piu della partita. Cosa è successo con Mark Westworth?
Sfortunatamente ha dovuto dedicarsi alla sua famiglia. Aveva un figlio piccolo e sua moglie era di nuovo incinta. Troppa pressione per venire in tour con noi. E' stato lui stesso a consigliarci Neil Durant come sostituto.

Vuoi provare a descrivere le cinque tracce dell'album?
From Outside In – E' ispirata ai vampiri. Tempo fa mi è stato chiesto di scrivere la intro per una piece di musica per un festival. Ho utilizzato dei samples di Bela Lugosi. Immediatamente dopo ho scritto questa traccia.
The Road Of Bones – E' in assoluto il pezzo piu' dark dell'album. E' ispirata ai serial killer ed in generale a chi si prende la vita degli altri. Sono molto colpito di quanto siano famose queste persone negli Stati Uniti ed in Scandinavia.
Without Walls – Il testo dovrebbe spiegartelo Peter ma comunque è un brano che ti trasmette la sensazione di essere a bordo di qualcosa e non sapere bene quale sia la direzione.
Ocean – E' dedicata ad una relazione finita male.
Until The End – E' il pezzo più legato all'artwork La perfetta conclusione dell'album o per lo meno del ciclo di canzoni che puoi trovare nel primo dischetto.

Cosa volevate cambiare in termini di produzione rispetto a 'Frequency'?
Volevamo che le chitarre fossero più heavy ed infatti abbiamo usato tre-quattro amps diversi per registrarle. Alcune tracce hanno anche sedici-diciassette layers di chitarre.

Qual è la traccia con più layers?
La title track, soprattutto nel finale, ma anche 'Knucklehead'....

Cosa ricordi delle registrazioni di 'The Wake'?
Non è stato un bel periodo. Stavamo diventando conosciuti a livello internazionale e questo ha implicato una pressione esagerata soprattutto perché non c'era il tempo necessario per curare ogni dettaglio. Non ci parlavamo gli uni con gli altri e sia io che Martin eravamo decisamente tristi.

(parole di Mike Holmes)