Sono passati diversi anni dal primo album. A cosa è dovuto tutto questo tempo?
L'onda del debutto è stata più lunga del previsto anche perché dopo la prima esperienza al Pistoia Blues abbiamo avuto modo di promuovere ulteriormente l'album. Siamo stati in Svizzera ed abbiamo partecipato ad un tributo ai The Doors. A quel punto abbiamo cominciato a lavorare a qualcosa di nuovo ma volevamo che i brani si assestassero su un gradino superiore a quelli precedenti. Siamo parecchio meticolosi e la produzione ha impiegato tempo.

Perchè agli inizi avete deciso di suonare prog?
C'erano già i Take That ed i Backstreet Boys e non volevamo causare loro troppi problemi. A parte le battute sicuramente non ci piace l'idea strofa-ritornello-strofa. Vogliamo sperimentare, aggiungere parti strumentali e non ci interessa un songwriting immediato. Poi nella band c'è chi ascolta metal, rock o musica classica.

Il vostro è un prog di stampo classico o vi collocate nel cosiddetto post progressive sound di cui si parla tanto?
La nostra musica è un misto di quello che siamo. Non abbiamo mai scelto un indirizzo preciso. La nostra propensione è sicuramente moderna perché guardiamo sempre avanti e le nostre chiare influenze personali si riflettono nella composizione. Poi gli altri lo chiamano prog.

Dove avete registrato 'The Silence Of Wisdom'?
Presso l'Industrial Studio di Verona di proprietà del nostro chitarrista Marco Ciscato. Ha prodotto tutto lui cercando di darci delle indicazioni in modo da non creare brani che andassero troppo fuori dal contesto generale. In passato aveva prodotto gli Astrolabio e per un periodo è stato in piedi fino alle cinque del mattino. L'aspetto più difficile è stato quello di dare un colore all'album poi ci sono elementi di Muse, Dream Theater e Devin Townsend. Anche la dubstep è servita per trovare, in fase di post produzione, quelle componenti elettroniche che potessero appoggiarsi alla base analogica/umana che comunque si regge da sola.

Immagino che il mixaggio sia stato complesso..
Non avessimo avuto una scadenza da parte dell'etichetta non avremmo mai finito. Abbiamo rifatto addirittura due tracce del master. Per le parti orchestrali ci siamo presi delle sere complete in cui analizzavamo ogni singola nota in modo di trasmettere il massimo del realismo.

Parliamo adesso del concept dell'album..
'The Silence Of Wisdom' non è un concept nel senso stretto ma rispetto al primo album i testi sono senza dubbio diversi. Allora nascevano da esperienze personali mentre stavolta ho creato dei personaggi. In 'The Lord Of Empty Spaces' per esempio c'è questa entità che potrebbe essere il nostro pianeta e le liriche iniziano in maniera idilliaca per poi diventare sempre più disperate. Il messaggio ambientalista è molto forte. In 'Destruction Of Idols' invece una persona a cui non interessa fare carriera guarda con disincanto l'arrivismo degli altri. In generale la saggezza è sempre messa da parte e l'albero in copertina è la rappresentazione fisica di questo abbandono. Alcuni testi sono nati prima della parte strumentale mentre altri hanno seguito un processo parallelo.

I rami dell'albero sono un segnale di caducità ma mi sembra di capire che il vostro sia comunque un messaggio positivo..
Nella copertina abbiamo inserito elementi di tutti i testi. In ogni ramo c'è un simbolo che rimanda ad una canzone. I rami intrecciati richiamano 'Caged' mentre i coltelli 'Destruction Of Idols' e così via. L'albero è spoglio ed il cielo in sottofondo post atomico ma l'albero è sempre lì. Anche se non dice nulla c'è ancora.

Perchè avete scelto 'Lord Of Empty Spaces' come primo singolo?
In essa è racchiuso un po' tutto quello che siamo. Atmosfera, cattiveria e complessità prog. E' un brano in tredici sedicesimi quindi non esattamente fruibile e per questo ci piace molto.

Personalmente amo molto il riff di 'The Angel Lies Dying'. Le vostre canzoni partono da un riff o da una linea melodica?
Di solito da qualche riff e poi cominciamo a sviluppare il brano insieme. Poi c'è sempre qualche caso particolare come 'Caged' che ci è stata portata quasi pronta dal nostro bassista. Due brani sono rimasti fuori dalla scaletta di 'The Silence Of Wisdom' e vedremo come utilizzarli in futuro.

Perché avete scelto di includere in chiusura una cover di 'Firth Of Fifth' dei Genesis?
Le radici non si possono dimenticare. Quel brano è storico e decisamente difficile da maneggiare. Rifarlo uguale non avrebbe avuto senso e per noi è stata una grande sfida.

Da diversi anni collaborate con Valentina Fusa per i video..
Tutto è nato da un'amicizia. Siamo arrivati al terzo video insieme e sta gia' lavorando al quarto che sarà 'Destruction Of Idols'. Noi siamo felici perché è bravissima e le sue immagini si intrecciano benissimo con i testi. Lei ci sopporta. Non ci odia solo perché siamo amici.

Stasera suonerete di spalla ai Dream Theater. Quali sono i vostri album preferiti della band americana?
Il culmine lo hanno probabilmente raggiunto con 'Awake' e 'Metropolis Part II- Scens From A Memory' ma ci è piaciuto anche l'ultimo album realizzato con Mike Portnoy alla batteria ovvero 'Black Clouds & Silver Linings'.