Come mai avete scelto questo nome ?
E’ un nome che ci portiamo dietro da diverso tempo, quando ancora eravamo giovani e confusi. Non ha nessun significato particolare e onestamente, se potessimo, lo cambieremmo pure..
Se dovessi presentare la tua a band a qualcuno di totalmente profano che termini di paragone useresti e come descriveresti il vostro stile ?
Heavy metal, con una marea di diverse influenze. Siamo cresciuti ascoltando musica differente e tutto questo finisce per influenzare tantissimo i nostri meccanismi di composizione sia che fossero i Kraftwerk o gli Anthrax. Non credo sia semplice etichettarci. Nel senso che se parliamo dei Dismember è logico che si tratta di death metal mentre nel nostro caso puoi trovare riferimenti al death ma anche al britpop e al rock progressivo. Sinceramente non mi curo di questi discorsi o di quello che la gente può pensare. L’ascoltatore veramente open minded non si pone certi problemi.
‘Origo’ è uscito nel 2005 e poi ristampato dopo l’attenzione che siete riusciti ad attirare durante il tour con gli Opeth. Quando sentiremo qualcosa di nuovo ?
Suonare con gli Opeth ci ha dato accesso a tutta una serie di opportunità che non dimenticheremo. Non solamente sono uno dei migliori gruppi metal in circolazione ma sono persone bellissime dentro. E’ curioso perché dopo una decina di date con loro sembra si sia mosso veramente qualcosa nei nostri confronti. Molte riviste che non avevano recensito l’album lo hanno fatto in seguito e questo ha comportato un’onda lunga di promozione che ha in parte cambiato i nostri piani. Abbiamo scritto qualcosa in tour ma sono solo idee o abbozzi di canzone. Sono stati talmente in tanti a parlare bene di ‘Origo’ che vogliamo assolutamente stupire tutti superandolo. Non vediamo l’ora di chiuderci in uno studio e iniziare a provare ma mentirei se ti dicessi che abbiamo già un’idea precisa di quando uscirà il nuovo album.
Ci sarà un cambio di rotta verso il prog ?
Non sono sicuro. Anche ‘Origo’ ebbe una gestazione molto lunga e questo potrebbe comportare diverse direzioni sonore che potremmo prendere. In realtà non decidiamo mai niente prima ma aspettiamo che siano il feeling e le nostre idee a decidere per noi. In questo momento stiamo suonando molto più heavy e thrash ma sono certo che il nuovo disco sarà maledettamente epico, prog e totalmente Burst al cento per cento.
Liricamente parlando ho trovato il testo di ‘The Immateria’ davvero stupendo. Di cosa parla la canzone ?
Il testo e’ davvero astratto. Stavo cercando di concentrare in parole la sensazione di qualcosa di precedentemente esistente nell’inconscio di tutti noi. La musica può trasportati in posti che non avresti mai immaginato di visitare. Puoi perdere il contatto con la realtà esattamente come con le droghe o altre sostanze stimolanti. Il testo si basa molto su giochi di parole tra le mie esperienze, la paura, l’horror e il concetto di immaterialità che in fondo Lovecraft ha trattato molto meglio di me nelle sue opere. Penso che comunque i miei testi avranno sempre un ruolo secondario alla nostra musica. Non si tratta di non volere trasmettere qualcosa in cui crediamo ma semplicemente troviamo che impatto e atmosfere creati con gli strumenti abbiano la precedenza. Con i testi proviamo ad andare ancora oltre rispetto a quello che riusciamo a dare con la musica. In un certo senso trovo che i miei testi abbiano qualcosa di psichedelico, ambizioso, a tratti indisponente. D’altra parte non c’è luce senza il buio…
Molti vi hanno avvicinato al movimento metalcore. Non pensi che sia solo un trend destinato a scomparire in poco tempo ?
Assolutamente. Non trovo niente di positivo nella sua comparsa e sinceramente spero di non sentirne più parlare presto. Prima quando mi hai chiesto dei generi ai quali ci sentiamo più vicini ho volutamente omesso l’hardcore proprio perché non vogliamo alcun riferimento con questa storia che ci ha veramente stancato. Mi guardo intorno e vedo gruppi metal vestiti come i Backstreet Boys. Queste band dovrebbero andare a casa a fare i compiti e capire che prima che venissero fuori Pantera, In Flames e At The Gates il metal esisteva già. Trovo anche assurdo che in alcune recensioni ci abbiano paragonato a gruppi postcore come Nora o Burnt By The Sun. Probabilmente chi scriveva non sapeva che noi siamo in giro da quasi dodici anni quando quelle band non esistevano.
Vi sentite parte di una scena svedese ?
Forse lo siamo ma non ne siamo certo consapevoli. Concediamo davvero poca attenzione alla scena svedese. Personalmente ascolto più materiale prog/folk degli anni sessanta/settanta che insieme a Iron Maiden, Pink Floyd e King Crimson rappresentano la mia influenza maggiore. Se non li conosci ti consiglio Crowpath e Rentokiller entrambi gruppi validi ma se devo essere sincero l’ultimo gruppo che mi ha veramente mandato fuori di testa sono stati i Gojira e sono francesi..

(parole di Jonas Rydberg)