In un periodo in cui le etichette di maggiore caratura contribuiscono ad affliggere il mercato con numerose uscite di scarsa rilevanza un album come questo potrebbe davvero spalancare nuove porte e suscitare l’interesse diffuso sia della vecchia guardia e sia dei ragazzi che si sono avvicinati da poco al metal. Al momento di abbandonare i Battle Beast, creando non pochi problemi vista la pochezza di ‘Bringer Of Pain’, il chitarrista-compositore Anton Kabanen ha stretto alleanza col cantante Yannis Papadopoulos (Wardrum) e l’altra ascia Kasperi Heikkinen (U.D.O.) per dare vita ad un’altra entità power di spessore. Appassionato di manga giapponesi ed in bilico tra scuola tedesca e statunitense, il finlandese non ha certo brillato per inventiva al momento di scegliere il nome per la sua nuova creatura. Il sound di questo debutto risulta però intrigante, a tratti elegante, fresco e dinamico sebbene ancorato alle radici e nello specifico alle produzioni degli anni ‘80, e tracce di notevole impatto quali ‘Blind And Frozen’, con tanto di videoclip girato da Ville Lipiäinen, o ‘Blood Of A Lion’ non faticheranno a trovare proseliti. La line-up è completata dal bassista Máté Molnar, con il leader nei Wisdom, e dal batterista Sami Hänninen (Brymir) e le influenze di Iron Maiden, Stratovarius e Nightwish sono palesi al pari di quelle dei maestri del power tedesco. Se i Beast In Black si dimostreranno altrettanto compatti in tour ne vedremo delle belle.