So già che chi adorò ‘The Burning Red’, uscito in pieno fenomeno nu metal, acquisterà ‘Catharsis’ a colpo sicuro. Così come sono certo che i detrattori dei Machine Head, fan intransigenti che del periodo post-Vio-Lence salvano soltanto ‘Burn My Eyes’, ‘The More Things Change’ e ‘The Blackening’, coglieranno l’occasione per esprimere giudizi negativi sull’operato di Robb Flynn. Di sicuro il successore di ‘Bloodstone & Diamonds’ - registrato da Zack Ohren che ricordiamo a servizio di Fallujah e All Shall Perish - recupera la vena melodica e le soluzioni alternative metal che caratterizzavano pezzi come ‘The Blood, The Sweat, The Tears’, ‘From This Day’ e appunto ‘The Burning Red’. Allora fu una mossa dettata dal trend del momento (Korn, Deftones, Limp Bizkit ecc..) mentre adesso una scelta artistica del genere potrebbe quasi apparire in controtendenza e avventata. Le quindici tracce in questione sono dinamiche, potenti, estremamente colorate e ricche di spunti tecnici interessanti, soprattutto non per forza legate al thrash moderno e ricco di groove abusato nei dischi precedenti. L’iniziale ‘Volatile’ è puro groove metal, ‘Beyond And Pale’ e ‘California Bleeding’ sono un paio di singoli di facile presa, ‘Triple Beam’ potrebbe essere un pezzo dei Body Count e solo i nove minuti di ‘Heavy Lies the Crown’ mostrano l’impatto violento e deflagrante al quale eravamo abituati. A tratti vengono in mente i Prong di ‘Ruining Lives’ e la duttilità dietro le pelli di Dave McClain contribuisce non poco a rendere gli arrangiamenti intriganti anche quando la tensione scema più del solito.