Quale miglior regalo per la fine dell’anno di un paio di tette giganti e sanguinolente. Gli inglesi sono tornati sudici e volgari, esattamente come piacciono a noi, e la copertina trasmette alla perfezione la sensazione che si prova ascoltando l’album, registrato al Satyr IX Recording Studio. Un impatto potentissimo, sapore di ferita e odore di sperma ovunque; ti aspetteresti che prima o poi Jus Oborn e Liz Buckingham ponessero le asce di guerra o soprassedessero, almeno per un istante, sulle loro pianificazioni omicide. Al contrario l’ex Eternal e Lord Of Putrefaction è un ossesso dall’inizio alla fine e la gentildonna, un pò pornodiva e un pò dama di Penny Dreadful, che strazia le corde della propria chitarra al suo fianco non è assolutamente da meno. Al loro fianco il bassista Clayton Burgess ed il batterista Simon Poole per sei episodi di alta magia nera. La tracklist, in costante versione “uncensored”, è in costante bilico tra sludge, doom e blues sulfureo; ‘The Reaper’ si distingue come l’unico pezzo inferiore ai sei minuti di durata e ha il compito di fare da collante alle micidiali ‘Hear The Sirens Scream’ e ‘Wicked Caress’. Le iniziali ‘See You In Hell’ e ‘Necromania’ sono sorrette da chitarre con accordatura extrabassa e tonnellate di gain, il basso è un tormento continuo e l’immediatezza delle melodie riporta alla mente alcune atmosfere di ‘Black Masses’. A serrare le fila ci pensa l’epica ‘Mourning Of The Magicians’ con cui gli anglosassoni omaggiano proto-metal, convegni satanici e ritualità pagane. Sullo sfondo un b-movie horror dal finale prevedibile.