Archiviata in qualche modo la scomparsa del bassista Jonathan Athon, una delle formazioni di punta della scena sludge metal della Georgia (Mastodon, Baroness.....) si riaffaccia sul mercato con un sesto full lenght fortemente influenzato dal crust e dal noise (alcuni spunti mi hanno fatto addirittura pensare ai Pussy Galore di Jon Spencer). Chi li aveva dati per spacciati dovrà necessariamente ricredersi al cospetto di pezzi lancinanti come 'Closed Eye' e 'Lab Rat', che dal vivo sono destinati a crescere ancora. 'TCBT' non è solo il simbolo di una rinascita che ha del miracoloso ma il tentativo di non finire omologati, e di conseguenza sprofondare nel baratro visto quanto vendono i dischi al giorno d'oggi. Invece di preferire soluzioni commerciali o maggiormente standard, gli autori di 'Passage Through Purgatory' e 'Taste The Dial' hanno fatto di tutto per rendere il proprio sound più acido e convulso. Al resto ci pensano le ritmiche forsennate ed i riff enormi che hanno caratterizzato la band fin dagli esordi.