Il senso di unità e fratellanza è un valore che da sempre accompagna i metallari e la cantante tedesca, arrivata al ventesimo album in carriera ed al trentacinquesimo anno di attività live, lo sa bene. Il successore di ‘Raise Your Fist’, con una copertina a metà tra ‘I guerrieri della notte’ ed un musical, farà bene come sempre in Germania e troverà consensi anche in altri mercati tra quelli più legati al sound heavy metal degli anni '80 ma con tutta la buona volontà di decente in questo doppio cd c'è veramente poco. La sua voce non è certo quella di un tempo ma tutto sommato regge ancora. Il problema è che, nonostante la presenza di Doug Aldrich (Whitesnake, The Dead Daisies) e Tommy Bolan (Warlock), la pochezza di idee è imbarazzante e credo che la stessa regina dalle lunghe ciocche bionde in futuro, dopo il Forever Warriors Forever United Tour farà fatica a portare dal vivo buona parte di queste tracce. Si salvano 'If I Can't Have You, No One Will', duetto con Johan Hegg degli Amon Amarth, 'Lift Me Up' e 'It Cuts So Deep' mentre le cover di 'Lost In The Ozone' dei Motörhead e 'Don't Break My Heart Again' dei Whitesnake sanno veramente di poco e la ballata 'Für Immer' è addirittura terribile. Capisco l'esigenza di rispettare certe date, considerato che gli anniversari sono sempre ottima materia promozionale, ma un'etichetta così importante avrebbe dovuto vigilare. Una brutta figura non fa bene a nessuno.