Enemy Inside è un nome che riporta alla memoria i Dream Theater e l’album inizia con un poderoso riffing di natura djent e un cantato alla Lacuna Coil. I russi non fanno niente per nascondere le loro influenze ma ‘Falling Away’ è un’opener strepitosa e la voce di Nastassja Giulia colpisce fin da subito la sua potenza e capacità espressive fuori dal comune. Le canzoni girano attorno alle sue doti innegabili ma il guitar work di Evan K, che si è occupato pure della produzione, e Dave Hadarik è di eccellente fattura e la sezione ritmica non perde un colpo. ‘Bleeding Out’ e la title track presentano all’ascoltatore un pò tutto lo spettro di colori e suoni di un album che ha il pregio di non possedere una sola velocità. L’andamento è infatti spesso sincopato, a tratti i tedeschi spingono il piede sull’acceleratore e si muovono in territori prettamente modern metal mentre in altri frangenti preferiscono lasciare emergere il loro background hard rock e dark. ‘Lullaby’ e ‘Oblivion’ sono due grandi singoli che potrebbero aprire alla band numerosi mercati e spingere la release in tante playlist di quest’anno che sta per volgere al termine. ‘Doorway To Salvation’ è caratterizzata da una intro di pianoforte, un arrangiamento maestoso e la partecipazione di Georg Neuhauser dei Serenity. Completano il quadro un’immagine curata nei dettagli ed un artwork di prima categoria.