Una copertina, realizzata da Travis Smith, che gioca molto sul logo storico della Nuclear Blast e vede in primo piano cinque teschiacci con piani sinistri. In effetti un titolo come ‘The Wings Of War’ potrebbe far pensare al peggio ma chi conosce bene i thrasher originari del New Jersey sa bene che nel corso della loro lunga carriera hanno sempre fatto riferimento a battaglie personali, desiderio di imporsi e vincere anche le più ardue sfide. Una di queste è stata accettata nel 2010, siglando un contratto con l’etichetta tedesca e pubblicando ‘Ironbound’ che ha scatenato un nuovo entusiasmo attorno a Bobby “Blitz” Ellsworth e soci. Da quel momento i tour sono andati sempre meglio e album come ‘The Electric Age’, ‘White Devil Armory’ e ‘The Grinding Wheel’ hanno permesso di alternare dal vivo i classici di sempre con tanti nuovi pezzi potenti e dotati di refrain irresistibili. Adesso, l’ingresso in line-up di Jason Bittner (ex Shadows Fall attivo anche nei Flotsam And Jetsam) ha dato un’ulteriore spinta agli Overkill e, sebbene il suo stile percussivo sia molto diverso da quello di Ron Lipnicki, regalato vigore a pezzi come ‘Believe In The Fight’, ‘Head Of A Pin’ e ‘Welcome To The Garden State’. In quei riff, in quelle parti vocali dissennate, in quegli stacchi di batteria roventi c’è un po' di storia del thrash e vedere gli Overkill in questa forma, a trentaquattro anni da ‘Feel The Fire’, è davvero emozionante. Splendido il finale con ‘Hole In My Soul’, un pezzo introspettivo e diverso dal solito che viene esaltato dal cantato di un frontman che, per nostra fortuna, non ne vuole sapere di mollare.