1. Gustav's arrival 2. Fortuna 3. Insider 4. Mongrel's anthem 5. Rip 6. Strange seas of tought 7. Procedures 8. Elysian Gold 9. Oort 10. What is music ? 11. Hymn of the Aten 12. Map of an imaginary place
Songs
1. Gustav's arrival 2. Fortuna 3. Insider 4. Mongrel's anthem 5. Rip 6. Strange seas of tought 7. Procedures 8. Elysian Gold 9. Oort 10. What is music ? 11. Hymn of the Aten 12. Map of an imaginary place
Sel Balamir non deve essere un tipo semplice. Basta parlare qualche minuto con lui oppure ascoltare i suoi dischi per farsi un’idea del delirio compositivo e del genio strabordante di questo personaggio che tuttora preferisce Manchester a Londra, consuma vinili space rock e si appropria della cultura vintage per sfuggire ai richiami impostori delle generazioni ultime. Se l’ep ‘The Astronaut Dismantles HAL’ aveva destato più perplessità che stupore ‘Insider’ rappresenta la perfetta antitesi di un debutto che aveva sconvolto molti e sbattuto gli Amplifier sulle copertine delle riviste specializzate. Un trip claustrofobico, dark, che sublima la psichedelia rendendola improvvisamente distorta e deviante rispetto al percorso pop-rock che estenuanti acide suite come ‘Gustav’s Arrival’, ‘Fortuna’ e ‘Hymn Of The Aten’ propongono. Come se due entità lontane come Tool e Amusement Parks On Fire si avvolgessero in un morboso abbraccio impedendo qualunque movimento reciproco. Strani pensieri emergono in questa (e)stasi criptica laddove la voce di Balamir suona come il respiro affannoso ma ancora pieno di quell’ingenua incredulità di chi desidera liberarsi di un doloroso peso interno e non rimanere intrappolato in una trama di false speranze (‘Strange Seas Of Thought’). Da gruppo alternative dal limpido futuro a voluttuosa essenza da capogiro, capace di macinare riff su riff ed intrecciare lussuriose parti vocali con atmosfere ogni istante cangianti (‘Procedures’ e ‘Elysian Gold’). ‘Map Of An Imaginary Place’ pone fine a quei pensieri intensi quasi fosse uno scrigno che schiude incubi invece di tesori. ‘Insider’ è il disco più intrigante, complesso, folle, ispirato di questo autunno che sopravanza e improvvisamente divora il sole e con lui la nostra fervida immaginazione.