I bolognesi affermano di avere la vista offuscata ma mentono spudoratamente. Al contrario, è stato evidente fin dall’inizio della loro avventura come avessero le idee chiare ed una propensione estera spiccata. Le date inglesi hanno contribuito a rafforzare tale visione e affiatare ancora di più i membri che ricordo in grande spolvero a Serravalle Rock, di spalle ai The Devils. Così, dopo l’eccellente EP ‘Circle’, siamo arrivati alla pubblicazione dell’esordio su lunga distanza, un album che passa dall’alternative rock al brit pop con immutata energia ed una determinazione rara da trovare nel nostro panorama. Esattamente come le band indie di casa nostra prediligono toni malinconici e liriche introspettive, i Vegas On Bass spingono forte sui loro strumenti, alzano il volume a mille e giocano con un chiassoso impatto live-oriented. ‘Fall For Nothing’ e ‘No Ties’ danno la misura dell’attitudine di una band che con la sua opera prima ha definito i contorni della propria identità sonora. Luca Ferriani, anche nei Tersø, è pura potenza dietro le pelli e Adriano Cosi un cantante come se lo possono permettere in pochi. A sorprendere sono le venature nu metal e industrial di alcuni brani, chiaramente ispirate ai Nine Inch Nails degli anni ‘90, e la pulizia dei suoni, a dispetto del fatto che i ragazzi non si siano appoggiati ad un produttore di fama internazionale. Il loro approccio riflette la volontà di rompere con la passività della scena musicale, pur mantenendo un senso di lotta e resilienza e pezzi come ‘Howling’, ‘Out Of Order’ e ‘Hole In Between’ simboleggiano una transizione in atto, un viaggio che è iniziato qualche tempo fa e che potrebbe portarli davvero lontano. In fase di presentazione hanno indicato ‘Blurry Visions’ come un manifesto di resistenza, un invito a non arrendersi di fronte alle difficoltà e a cercare, nonostante tutto, nuove e sorprendenti chiarezze. In fondo, la musica rock è proprio questo. Un inno di ribellione ed un motivo di crescita personale, contro tutto e tutti. Sinceramente da questo debutto non mi aspettavo niente di meno. Era palese che i Vegas On Bass avessero tante carte da giocarsi, ma sono riusciti a superarsi ed i loro sforzi meritano di essere ripagati.