A tre anni di distanza da ‘Blackout Skates’, lo storico frontman degli Hanoi Rocks si riaffaccia sul mercato con dodici tracce che ne confermano lo stato di grazia. Passa il tempo eppure il simbolo del rock nordeuropeo non molla la presa di un centimetro e la sua band appare di una solidità impressionante, anche se qualche membro si è fatto da parte. ‘One Man Gang’ è l’album di Rich Jones o meglio è un album nel quale l’ex chitarrista di Black Halos e Amen ha scritto l’ottanta per cento del materiale. Al suo fianco Steve Conte e Sami Yaffa sono come vecchi compagni di strada, pronti a dispensare consigli e rimetterti in riga quando sei fuori giri. Dietro le pelli c’è sempre Karl Rockfist, batterista che dopo l’esperienza con The Chelsea Smiles ha vissuto una carriera in costante ascesa. Registrazione e mixaggio sono stati seguiti da Petri Majuri agli E-Studio di Sipoo e con queste basi Michael Monroe potrà ancora viaggiare per il mondo e insegnare il rock ed il punk a chi vorrà ascoltare. La title track e ‘Last Train To Tokyo’ inaugurano una scaletta serrata che farà sentire subito a proprio agio chi è cresciuto con Guns n’ Roses, Dead Boys e naturalmente dischi come ‘Self Destruction Blues’, ‘Back To Mystery City’ e ‘Demolition 23’. Oltre a Captain Sensible dei Damned nella lista dei crediti spiccano Nasty Suicide, il suo marchio inconfondibile è su ‘Wasted Years’, e Eicca Toppinen, il violoncellista fondatore degli Apocalyptica impreziosisce l’arrangiamento di ‘Low Life In High Places’. Alcuni elementi si ripetono come da consuetudine (il sax di ‘In The Tall Grass’ ed i chorus di ‘Black Ties And Red Tape’ e ‘Helsinki Shakedown’) ma a compensare l’effetto sorpresa c’è un’attitudine rara da trovare in circolazione.