In molti si staranno ancora domandando se i finlandesi sono dei geni oppure dei pazzi furiosi ma di sicuro la loro esibizione al Roadburn ha fatto storia ed il passaggio dalla Svart alla Nuclear Blast è il segnale che il loro black metal, venato di influenze psichedeliche e space rock, ha fatto breccia anche al di fuori dei propri confini. Il gruppo guidato dal cantante-chitarrista Jun-His, attivo pure con Grave Pleasures e Atomikylä, ha collaborato ancora una volta con Julius Mauranen per non perdere l’afflato maligno di ‘Värähtelijä’. Nel frattempo però gli Oranssi Pazuzu si sono dovuti “scontrare” con un’attività live più pronunciata e progetti come Waste Of Space Orchestra, ed il loro songwriting si è adeguato alla ricerca di stimoli molteplici, oltre alla solita ricerca di composizioni adatte a viaggi attraverso differenti tipologie di portali. Le tracce sono tutte sopra almeno i sette minuti e l’antico demone mesopotamico del vento può piacere sia ai fan di Darkthrone e Mayhem che a quelli di Neurosis e Swans oppure ai vecchi appassionati del rock psichedelico dei primi anni ‘70. Pezzi come ‘ Uusi Teknokratia’ e ‘Kuulen Ääniä Maan Alta’ rappresentano l’apice in carriera ed il contributo di Ikon e Evil è determinante nell’ottica della suddetta evoluzione.