La curiosa cover del bassista Twiggy Hunter introduce un album che segna una svolta importante per gli australiani. Il loro debutto, in bilico tra nu metal e metalcore, mi aveva entusiasmato e la risposta unanime della critica è valso l’accordo di distribuzione con BMG. Nel frattempo però il frontman se n’è andato e questo, specialmente se accade dopo un solo album, non è quasi mai positivo. ‘Flip Phone Fantasy’ ci dice che buona parte della componente nu metal è stata messa da parte per rendere il suono della band rock alla millesima potenza. Le idee sono comunque tantissime e singoli come ‘SUNNY’ e ‘JUNKIE$’ hanno un potenziale enorme. In scaletta si passa da retaggi di Nirvana e Blink-182 a stacchi furiosi che trasmettono una voglia pazza di andare a vedere questi scriteriati dal vivo. Dale Tanner sembra un attore di Hollywood, può vantare un’innegabile presenza fisica e chiede al pubblico di ascoltare le sue storie di pubertà evolute. La produzione è elettronica e bombastica quanto basta per piacere agli adolescenti e le melodie sono tutte azzeccate. Magari non sarà l’album che ci saremmo attesi dopo ‘The Rhapsody Tapes’ ma ciò non toglie che il divertimento, a partire da ‘SUPERSTAR’ in poi, sia assicurato.