I ragazzoni finlandesi, proprio quelli che suscitavano stupore ai festival per le vesti succinte, sono cresciuti e, col passare degli anni, hanno reso sempre meno grezzo il loro viking metal. Consapevoli che la pacchia non sarebbe potuta durare molto, oltre al fatto di non essere in grado tecnicamente di produrre miracoli, gli autori di ‘Unsung Heroes’ hanno cercato di rendere più varia la loro proposta ed in questo modo sono rimasti a galla. Dopo il buon riscontro ottenuto con ‘One Many Army’, ‘Two Paths’ non ha rispettato le attese e così gli Ensiferum si sono rivolti nuovamente a Janne Joutsenniemi, nei thrasher Stone con l’ex Children Of Bodom Roope Latvala, per ottenere un sound moderno ma allo stesso tempo reminiscente della crudezza degli esordi. ‘Thalassic’ è nel complesso il disco più furbo della loro discografia; un disco in cui convivono momenti conviviali come ‘Rum, Women, Victory’ e ‘Run From The Crushing Tide’ ed altri passaggi di grande epicità quali ‘Andromeda’ e ‘One With The Sea’, nei quali sono evidenti le influenze di Amorphis e Nightwish. L’ingresso in line-up del tastierista-cantante Pekka Montin ha permesso di rendere più strutturate le parti vocali e le canzoni, per la prima volta, ruotano tutte attorno ad un tema specifico, con riferimenti al Kalevala ed alla mitologia greca. Non solo alcol e donne per i vittoriosi, ma pure arrangiamenti più intricati e ambiziosi come ‘Cold Northland (Va?ina?mo?inen Part III)’.