Rispetto a tanti altri gruppi che, negli ultimi tempi, si sono sforzati di proporre eventi singolari o immaginare qualcosa di cui probabilmente non avevano in realtà bisogno, gli svedesi hanno compiuto la mossa più logica ovvero pubblicare la scaletta che avrebbero suonato dal vivo se avessero avuto la possibilità di promuovere 'City Burials'. Il risultato è un live maestoso e magniloquente, che sembra costruito come un orologio svizzero. Ogni ingranaggio è curato nei dettagli, il tempo gioca un ruolo fondamentale e ciascun musicista riesce a ritagliarsi il suo spazio. A grande richiesta, il live streaming di maggio, dallo Studio Grondahl di Stoccolma, è divenuto un attraente doppio vinile ed il simbolo di quello in cui si sono trasformati i Katatonia, da pionieri del movimento death-doom ad esponenti dello scenario prog metal. Jonas Renkse e Anders Nyström si mettono spesso in luce, come è normale che sia, ma 'Dead Air', a cui Travis Smith ha regalato la solita copertina fantastica, è anche un modo per conoscere meglio l'ultimo arrivato Roger Öjersson, e anche il batterista Daniel Moilanen, nel gruppo ormai da cinque anni, che offre una performance eccezionale e si integra alla perfezione col basso di Niklas Sandin (di recente nei negozi con 'Misanthropic Breed' dei Lik). Le versioni di 'The Winter Of Our Passing' e 'Behind The Blood', sapientemente mixate e orchestrate da David Castillo, sono da brividi ma l'intera esecuzione genera emozioni a non finire.