'Phantom Days' inaugura la scaletta dell'ennesimo album di spessore di una band che ha saputo cambiare forma numerose volte, senza mai scendere a compromessi o tradire i fan della prima ora. Di sicuro i Dark Tranquillity di oggi non sono quelli che negli anni '90, soprattutto con dischi come 'The Gallery' e 'The Mind's', hanno contribuito alla definizione del Göteborg sound e del death metal melodico in generale, eppure si percepisce sempre la visione di allora e la dimensione dark e malinconica di quel periodo d'oro è intatta. 'Moment' non è poi troppo diverso da 'Atoma', Niklas Sundin stavolta si è occupato solo della cover ed è stato rimpiazzato in line-up da Chris Amott, ex Arch Enemy, e Johan Reinholdz, ex Andromeda, mentre la produzione è stata curata dal tastierista Martin Brandström come quattro anni orsono. I frequenti midtempo vengono esaltati dal cantato sublime di Mikael Stanne e pezzi come 'The Dark Unbroken' e 'Remain In The Unknown' svelano un ritorno a certe sonorità gotiche che forse negli ultimi anni erano state messe da parte. 'Ego Deception' e 'Eyes Of The World' sono due apici assoluti di un album che si chiude con la cupa ballata 'In Truth Divided'.