Seguo gli svedesi dall'inizio della loro avventura e ho sempre apprezzato la capacità di Filip Lönnqvist di muoversi al confine tra industrial e symphonic metal con un'originalità che solo in pochi possono vantare. Dopo l'eccellente debutto e l'ottimo 'Gospel Of Nil', qualcosa si era inceppato nei Rave The Reqviem e sinceramente trovo che 'Fvneral [sic]' sia un disco riuscito a metà. Trattandosi dell'esordio su Out Of Line è possibile che sia stato condizionato da fattori esterni ma è comunque un lavoro di transizione e 'Stigmata Itch' lo conferma. Adesso la produzione è di nuovo pazzesca, ogni traccia ha delle dinamiche superbe ed i musicisti chiamati a registrare le tracce assieme al leader (The Prophet) sono uno meglio dell'altro. Soprattutto Jenny Nord (The Sister Superior) è riuscita a spingere i chorus a livelli altissimi e l'alternanza tra voce maschile e femminile è perfetta per descrivere la battaglia contro i propri demoni interiori, promossa nel concept ed in fase di presentazione con dovizia di particolari. Il limite piü evidente che possedeva il disco precedente era la poca schiettezza dei brani e la conseguente difficile trasportabilità dal vivo. In questo caso è tutto il contrario. Ogni fottuta traccia di 'Stigmata Itch' pare scritta apposta per essere fatta riecheggiare in un locale rock o elettronico. Mi aspetto un disco di remix, come accaduto in occasione della prima uscita, perché singoli come 'I Bring The Light', 'Holy Homicide' e 'Colossvs' non aspettano altro.