Normalmente non accolgo con favore operazioni commerciali di questo tipo anzi spesso le condanno con convinzione. Dietro a release del genere è infatti lecito sospettare che ci sia dietro più speculazione che desiderio di omaggiare un artista o nello specifico un disco che ha fatto la storia. Quando poi parliamo di uno dei debutti discografici che ha venduto più di tutti i tempi è evidente che aggiungere qualcosa sia alquanto complesso. Posso dirvi però che nella videoconferenza di presentazione, nella quale i Linkin Park hanno spiegato le ragioni della ristampa e svelato qualche divertente dettaglio rispetto a quelle mitiche registrazioni, l’atmosfera è stata quanto mai rilassata. Lo spettro di Chester Bennington è sempre presente e la sua scomparsa ha lasciato una ferita indelebile dentro i nostri cuori, ma ‘Hybrid Theory 20th Anniversary Edition’ non è soltanto un tributo alla sua carriera. É un box in cui che riesce a far luce sulle lavorazioni e l’intero percorso alla base della pubblicazione dell’album che ci ha fatto conoscere una delle band nu metal e alternative rock più importanti di sempre. Tra filmati, rarità, b-sides, demo dimenticati in qualche archivio digitale, live cuts , fotografie e remix - la versione di ‘One Step Closer’ dei The Humble Brothers con Jonathan Davis resta insuperabile e mi è stata proibita durante i viaggi in macchina per l’incolumità mia e delle altre persone - avrete la possibilità di scoprire tutte le sfumature di una ricerca sonora iniziata al momento della compilazione dell’EP omonimo del ‘99, finalmente disponibile in vinile, e terminata a metà del 2002, quando vennero scritti i primi brani per ‘Meteora’. Al di là dei vari formati e degli inediti inclusi (ascoltare Chester in ‘She Couldn’t’ e ‘Could Have Been’ toglie il respiro) un gioiello che non va dimenticato nel contenitore di legno dei vecchi monili.