Per festeggiare nel migliore dei modi una Pasqua all’insegna del lockdown e delle perplessità sul significato della Resurrezione e del sacrificio degli animali, vi consiglio l’esordio su lunga distanza di questo trio progressive thrash olandese nato dalle ceneri dei Distillator. Nonostante il progetto sia appena nato, i musicisti in questione sono ampiamente rodati e ciò appare evidente nella valutazione dell’impianto tecnico di un album che li vede spingersi in territori futuristici e distopici. Lo split con i Vektor - ‘Transmissions Of Chaos’ uscito per District 19 a Febbraio – è servito per acclimatarsi ma adesso ‘Bionic Swarm’ ci trascina in uno scenario laddove presente e passato del thrash si fondono con un approccio progressivo e ambizioso sia in termini di arrangiamenti che di testi. Gli strumentali ‘Overture 2149’ e ‘Perpetual Motion’, oltre ad alcuni stacchi ambientali, danno la misura del potere cinematico di una proposta che sa però anche essere aggressiva, avvicinarsi alle architetture maestose dei Dimmu Borgir (‘Decypher’) oppure mostrare un’attitudine live spiccata (‘Conjuring The Egoist’ e ‘Prospect Immortality’). Il riff della conclusiva ‘Flux Divergence’ è un omaggio agli Slayer ed il cantato di Laurens Houvast contribuisce ad una malsana sensazione di claustrofobia e disagio che alimenta la curiosità su quelle che saranno le prossime mosse del gruppo.