Ci sono tanti motivi per cui questo disco non vuole saperne di essere sputato dallo stereo della mia automobile da almeno un mese. Il primo è che si tratta probabilmente della novità più figa in ambito nu metal dopo ‘Matriphagy’ dei Tallah e ‘Hindsight’ degli Emmure. Il secondo è che, almeno per una volta, le citazioni di Korn, Slipknot, Deftones e Coal Chamber, comuni tra chiunque si misuri su tali territori sonori, possiedono una personalità tecnica distintiva. Il terzo è che non c’è un solo episodio di ‘Unstable’ che non spacchi oppure non regga il confronto con i classici del genere. La chitarrista Diamond Rowe è poi un personaggio assurdo, sembra uscita da una serie televisiva e possiede il talento e la grinta necessari per arrivare lontano. Nel suo sguardo c’è l’odio di un’intera generazione. Assieme a Dave Otero – in passato a servizio di Allegaeon, Cattle Decapitation, Cephalic Carnage ma anche degli In The Company Of Serpents dell’allucinante ‘Lux’ - sono state assemblate dieci tracce angoscianti e incazzate, che seguono un tema generale di auto-riflessione. Il monito è infatti quello di guardare dentro sé stessi oppure di di identificare cosa c’è di sbagliato nelle proprie relazioni e tentare di uscire dalle situazioni di disagio o cambiare il corso degli eventi (‘You Never Listen’). Rispetto all’autoprodotto ‘Freak’ il songwriting si è evoluto al pari della consapevolezza nei propri mezzi, ma soprattutto le parti vocali di Josh Fore sono diventate lesive per la mente e per il corpo. Un approccio ritmico disturbante con ammiccamenti al metalcore, soprattutto a livello percussivo con Ruben Limas autore di una prova notevole dietro le pelli, ed un sottofondo melodico che si avvale del basso grasso di Ryan Lerner e prende spunto dalla vecchia scuola ma nel contempo appare moderno e aperto a qualsiasi contaminazione. ‘I’m Not Right’ e ‘Negative Noise’ segnano un inizio terremotante, poi ci s’imbatte nella title track e qualsiasi perplessità sulla band viene cancellata di netto. ‘Sick Of You’ è forse il pezzo più legato al debutto di quattro anni fa e ‘Pushed Down’ un altro potenziale classico dal vivo. Per seguire i propri sogni e raggiungere i massimi livelli dell’industria musicale, i ragazzi hanno fatto le valigie e si sono trasferiti a Los Angeles, dall’originaria Atlanta, e siamo sicuri che si faranno trovare pronti non appena ripartirà l’attività live. Anche perché la sensazione è che il materiale di ‘Unstable’ possa diventare ancora più letale in tour ed a quel punto parlare di cicli musicali o resurrezione di trend sarebbe veramente tardivo e fuori luogo.