Un po’ new wave, un po’ post-punk. Quel senso di sfida che Shame, Fat White Family e Idles hanno saputo lanciare molto bene, confermandosi poi a livelli altissimi dal vivo. Insomma, la scena britannica accoglie un altro gruppo in grado di fare la differenza dappertutto e ‘Bright Green Field’ è uno degli esordi del momento. Non a caso è la Warp a distribuirli e non a caso i ragazzi di Brighton, autori di diversi singoli e EP nell’ultimo lustro, si sono rivolti a Dan Carey (Franz Ferdinand, Fontaines D.C.) per la produzione. Ollie Judge svolge il doppio ruolo di cantante e batterista e le canzoni sono quasi tutte dilatate e ricche di spunti melodici interessanti. A tratti pare di sentire i Black Country, New Road sporcati di Joy Division, Wire, Fall e Gang Of Four. Anche l’influenza dei Talking Heads (‘Narrator’ che vede la partecipazione di Martha Skye Murphy e ‘Boy Racer’) è evidente ma nel complesso gli Squid sembrano possedere una personalità superiore a tanti colleghi iper-pubblicizzati e le derive industrial-ambient di certi episodi potrebbero spalancare nuovi territori artistici in futuro. Spettacolari ‘G.S.K.’, ‘Documentary Filmmaker’ e ‘Pamphlets’ ma tutto il disco funziona a meraviglia, candidandosi come una delle rivelazioni dell’anno in corso.