Non sappiamo bene quale tipo di connessione volesse ottenere Anton Kabanen con questo nuovo capitolo discografico della storia del progetto nato dalla sua dipartita dai Battle Beast, ma una cosa è certa ovvero che non è oscura o misteriosa come vorrebbe farci pensare. La sensazione è che il presente album sia il risultato di una ricerca di singoli superiore, probabilmente suggerita dall'etichetta, e che sia soprattutto affrettato in termini di produzione ed arrangiamento. Non a caso il materiale, tra atmosfere cyberpunk ('Moonlight Rendezvous') e passione scellerata per i manga, risulta parecchio disomogeneo e ciò potrebbe essere positivo nell'ottica dei servizi streaming ma anche deludere numerosi seguaci della prima ora. A sorprendere in negativo è lo scarso spessore di almeno metà delle tracce che sia dal punto di vista tecnico sia da quello delle emozioni trasmesse non raggiungono certo l'obiettivo prefissato. La prova vocale di Yannis Papadopoulos è piuttosto buona e 'One Night In Tokyo' è un pezzo che dal vivo crescerà sicuramente però dopo il riscontro ottenuto con 'Berserker' e 'From Hell With Love' era lecito attendersi molto di più. Del tutto inutili le reprise di 'Battle Hymn' dei Manowar e 'They Don't Care About Us' di Michael Jackson inserite a fine scaletta.