Questo disco spacca il culo. Sarebbero sufficienti cinque parole per chiudere la recensione e fare tutti contenti. La prima considerazione è che questo disco spacca il culo. Ah scusate, l'ho già detto. La seconda considerazione è che in Italia di gruppi garage rock di questo spessore ce ne saranno un altro paio e basta. Mi vengono in mente i Mad Dogs, da poco tornati nei negozi con ‘We Are Ready To Testify’, ed i Sunday Sermon, che hanno sorpreso tutti con l'esordio omonimo. Per il resto non c'è traccia di questo genere nel nostro Paese eppure gli Small Jackets hanno saputo esportare la loro classe, la loro tecnica, un'attitudine incredibile e la capacità di omaggiare icone del calibro di The Hellacopters, state tutti pronti perché a febbraio esce il nuovo album, Backyard Babies, Gluecifer, Turbonegro, Danko Jones.. In 'Just Like This!' c'è tutto questo. C’è Mark Oak che sputa sangue dietro il microfono e percuote le larghe corde del basso, ci sono Eddy Current e Phil Baycans che macinano riff e regalano assoli a ripetizione e c’è Danny Savanas che picchia duro dietro le pelli con una potenza ed un entusiasmo che hanno dell’incredibile. Ci sono i Deep Purple come lo scan rock underground di The Nomads, Imperial State Electric. Ci sono i Rolling Stones, i Guns n' Roses e gli Hanoi Rocks ma allo stesso tempo non c'è una sola nota non originale in tutta la scaletta. La terza considerazione è proprio questa: i romagnoli anche stavolta si sono presi tanti anni per tornare in studio di registrazione ma non hanno fatto copia ed incolla. Al contrario hanno dato alle stampe un manifesto di tutta la loro carriera. Un album che saprà farsi notare negli scaffali dei pochi negozi rimasti. Si parte con 'Midnight Town' e si perde subito il capo, tra chitarre soliste impazzite e un Hammond irrefrenabile, in puro stile hard n' roll e boogie funk. Seguono 'Getting Higher' e 'Next Level', un pezzo che sarebbe potuto benissimo essere su 'Cheap Tequila' o 'IV' ed un altro che segna invece una svolta moderna e accattivante per la band. 'Get Out Of My Way', presente anche sul primo volume della compilation di Serravalle Rock, e 'Celebrate' infiammano il finale dopo che 'Breakin' The Line' e 'The Jail/Movin' On' si sono irrimediabilmente presi gioco della nostra vecchiaia. Un disco da consumare a forza di ascolti e l’ennesima gemma nel catalogo di Go Down Records, etichetta tra gli altri di Diplomatics, Karma To Burn, OJM, Mother Island e The Lu Silver String Band che, in occasione del release party di ‘Just Like This!’, promuoverà l’omaggio a Johnny Thunders & The Heartbreakers intitolato ‘Italian Tribute to L.A.M.F.’.