I colossi del funeral doom tornano nei negozi, a sei anni di distanza da ‘Alone In The Mist’, ri-registrazione di un demo del ‘98 a testimonianza di un fervore epico che stava nascendo, con sei tracce che ne confermano lo status di culto e gode, in maniera addirittura superiore rispetto al passato, dei favolosi intrecci vocali tra Henri Koivula (Throes Of Dawn) e Natalie Koskinen (Collapse Of Light). Quest’ultima è spesso sotto i riflettori, per quanto l’atmosfera sia sempre cupa e malinconica, e il songwriting del chitarrista e tastierista Jarno Salomaa non ha perso lo smalto di un tempo. Al loro fianco troviamo ancora altri due membri storici come Tomi Ullgrén (Counting Hours, ex-Impaled Nazarene) e Samu Ruotsalainen (ex-Fintroll), che si è occupato in prima persona del mixaggio, e la sensazione è che la line-up non sia mai stata solida come adesso. Gli Shape Of Despair omaggiano i masterpiece in carriera con pezzi straordinari come ‘Return To The Void’ e ‘Solitary Downfall’ ma nel contempo dimostrano di avere assorbito anche la lezione di gruppi contemporanei come LLNN, Clouds, Ahab (‘The Inner Desolation’) e Skepticism (‘Dissolution’). La scaletta si muove infatti in bilico tra suggestioni degli esordi, richiami al mitico ‘Monotony Fields’ e Svante Forsbäck (Rammstein) ha regalato quel click in più per spingersi oltre l’estetica funebre e grigia ben descritta dalla copertina di Mariusz Krystew. Da ascoltare tutto di un fiato.